I sindacati chiedono che a tutti gli operai di Termini, indotto compreso, siano garantiti percorsi di reinserimento lavorativo o di accompagnamento alla pensione.

(AGI) - Palermo, 18 Novembre 2011. - Hanno trascorso la notte all'addiaccio gli otto operai interinali di una delle aziende dell'indotto Fiat, la "Bienne Sud", che si sono incatenati ieri davanti al municipio di Termini Imerese. I loro contratti sono in scadenza il 31 dicembre e al momento non vi e' alcuna prospettiva di rinnovo ne' di ammortizzatori sociali. I lavoratori chiedono che siano estese anche a loro le tutele previste per i metalmeccanici Fiat. Tutele, pero', non ancora definite. L'incontro di ieri al Mise non ha portato a un'intesa, anche se Fiat si e' detta disponibile alla mobilita'. I sindacati chiedono che a tutti gli operai di Termini, indotto compreso, siano garantiti percorsi di reinserimento lavorativo o di accompagnamento alla pensione.
ASSEMBLEA A TERMINI, NODO DA SCIOGLIERE E' MOBILITA'
Assemblea dei metalmeccanici questa mattina nello stabilimento Fiat di Termini Imerese, dove i sindacati hanno convocato i lavoratori per illustrare l'esito dell'incontro di ieri al Mise, conclusosi senza un accordo definitivo sul futuro del polo industriale. Il nodo ancora da sciogliere e che viene sottoposto all'esame degli operai, ha riferito Vincenzo Comella, segretario provinciale della Uilm, e' quello della mobilita'.
Ieri il Lingotto ha dato la sua disponibilita', ma ha posto la condizione di rivedere le tabelle di riferimento: "Sono state sempre usate le stesse ogni volta che si e' fatto ricorso alla mobilita' in tutte le fabbriche di Fiat - ha detto Comella - ma ora l'azienda chiede di rivederle. Evidentemente pensano di far leva sul basso potere contrattuale dei lavoratori nel momento in cui la produzione a
cessera' tra sole quattro giornate lavorative". Comella ha auspicato che "il nuovo ministro dello Sviluppo economico, Passera, prenda in mano la situazione e lunedi' si possa giungere alla firma di un'intesa che garantisca tutti i lavoratori". (AGI) .

Per Termini Imerese inizia l'ultima settimana

Per Termini Imerese inizia l’ultima settimana. L’azienda ha infatti comunica la chiusura definitiva della fabbrica per il 24 novembre. Non dimentichiamo che ci lavorano 2.200 operai che andranno in Cig fino al 31 dicembre. L’ultima Lancia Ypsilon uscirà dalle linee di Termini Imerese il 23 novembre. Poi gli operai dello stabilimento siciliano saranno messi in cassa integrazione fino al 31 dicembre, quando è previsto l’addio definitivo del Lingotto della fabbrica. Una chiusura anticipata rispetto alle previsioni, che arriva in un momento cruciale delle trattative per il futuro di Termini Imerese. Pronto a rilevare la fabbrica, la Dr Motor di Massimo Di Risio. Fim e Uilm hanno dato l’ok all’accordo, la Fiom ancora no. Martedì 15 novembre sono rientrati in fabbrica gli operai della Fiat e dell’indotto che sono già in cassa integrazione. La produzione infatti sta andando avanti ancora per pochi giorni, poi lo stop.
Cresce sempre di piu’ quindi l’attesa per una vera e propria intesa. Il piano industriale già presentato dalla Dr Motors prevede di assumere 1.311 dipendenti in un quadriennio sui complessivi 1.600 attualmente impiegati. La riduzione di organico sarebbe messa in atto con prepensionamenti: e proprio gl incentivi per i lavoratori prossimi alla pensione rappresentano ancora, per la Fiom, un nodo da sciogliere. Di Risio, che si dice “molto soddisfatto” degli accordi già raggiunti con gli altri sindacati si è detto “fiducioso” sulla conclusione della trattativa. L’intesa pero’ dovrà essere condivisa da tutti i soggetti coinvolti nella vicenda di Termini Imerese, dal Lingotto fino alla Regione siciliana.


fonte: finanzaok

Fiat: ecco l'accordo per Termini Imerese

Il rilancio della Fiat è partito dal Sud, e più precisamente dalla Sicilia. E' stato infatti firmato nella giornata di giovedì 27 ottobre a Palazzo d'Orleans, sede della Presidenza della Regione siciliana, l'accordo di programma per il rilancio dell'area industriale di Termini Imerese, dove si trova anche lo stabilimento della Fiat al centro delle trattative con il gruppo Dr interessato a rilevare la fabbrica.
L'intesa è stata siglata dall'assessore regionale alle Attività produttive, Marco Venturi, dal Consorzio Asi, dall'Anas, dall'Autorità portuale di Palermo, da Rete Ferroviaria Italiana, dalla società interporti siciliana, dal Consorzio Imera Sviluppo 2010 e da Sosvima Spa.
UN GRANDE PROGETTO. È stata prevista la realizzazione di diverse opere infrastrutturali per un intervento della Regione di circa 150 milioni di euro: il completamento del porto, la costruzione di un interporto, la definizione dell'impianto di distribuzione del gas metano nell'agglomerato industriale di Termini oltre alla realizzazione di varie opere di urbanizzazione primaria con l'installazione di fibre ottiche.
«Oggi è una tappa importante per la Sicilia» ha detto il governatore della Sicilia, Raffaele Lombardo «abbiamo intenzione di realizzare progetti per rendere più attrattiva quest'area. Abbiamo portato avanti così la nostra scommessa di garantire i livelli occupazionali continuando a produrre autovetture e garantendo anche opportunità per il territorio».
Prevista anche l'istituzione di un'unità di coordinamento per la verifica e l'attuazione delle strategie di rilancio, formata dall'assessore Venturi, da un dirigente generale del dipartimento regionale Attività produttive, dall'assessore all'Economia, Gaetano Armao, dal sindaco di Termini Imerese.

All'esame dei cda i risultati del terzo trimestre

Chiusa definitivamente la partita del contratto Chrysler con il 68,8% di voti favorevoli dei lavoratori e con il presidente di Uaw ottimista anche se non completamente d'accordo con Marchionne, l'ad di Fiat porterà con il presidente John Elkann, all'esame dei cda, convocati nel pomeriggio al Lingotto, i risultati del terzo trimestre di Fiat e di Industrial. Per la prima volta i conti della Spa includono il consolidamento di Chrysler per tutto il periodo (nel precedente trimestre era compreso soltanto un mese).
Oltre ai numeri sono attese anche le risposte a Consob che ha chiesto chiarimenti su Fabbrica Italia. Marchionne ha già detto, lunedì scorso, che il piano «non era altro che una dichiarazione d'intenti, a dimostrazione dell'impegno verso il Paese», e che «è impossibile precisare gli investimenti sito per sito».
A Piazza Affari, giovedì 27 ottobre è stata una giornata euforica, così come in tutta Europa e i titoli del Lingotto hanno registrato un'impennata, con un balzo a fine mattinata del 6,66% per Fiat e e del 6,24% per Industrial.

lettera43

SICILIA: UILM, A TERMINI IMERESE DEVE CONTINUARE PRODUZIONE AUTO

(ASCA) - Palermo, 25 ott - ''L'accordo di programma per realizzare nuove infrastrutture e' sicuramente un passo avanti per il rilancio produttivo e lo sviluppo dell'area industriale di Termini Imerese''. Lo dice Vincenzo Comella della Uilm, a seguito dell'incontro con l'assessore alle Attivita' produttive della Regione siciliana Venturi. ''Continuiamo pero' a sostenere che la produzione di automobili nello stabilimento di Termini deve senza alcun dubbio continuare'', conclude il dirigente sindacale. ags (Asca)

Ars, sì al finanziamento per Termini Imerese

L'Assemblea regionale siciliana ha approvato il disegno di legge per il rilancio dell'area industriale di Termini Imerese, dove si trova anche lo stabilimento della Fiat al centro di trattative tra la Dr Motor dell'imprenditore Di Risio interessato alla fabbrica e i sindacati dei metalmeccanici. Il ddl prevede finanziamenti per 350 milioni di euro: 100 milioni per gli aiuti alle aziende, altri 100 che saranno versati dalle imprese e 150 milioni per le infrastrutture finanziati con i Fondi Fas.

"L'accordo di programma per il rilancio produttivo e lo sviluppo per l'area industriale sarà firmato entro pochi giorni ", ha detto l'assessore regionale alle Attività produttive, Marco Venturi, incontrando i rappresentanti sindacali di Cgil, Cisl e Uil.

Venturi ha chiarito che le risorse finanziarie "sono disponibili. Abbiamo acquisito - prosegue - anche la disponibilità degli enti sottoscrittori dell'accordo di programma: Comune di Termini Imerese, Provincia di Palermo, Consorzio Asi Palermo, Anas, Autorità portuale Palermo, Rete ferroviaria italiana, Società interporti siciliana, Consorzio Imera Sviluppo 2010, Sosvima spa".

Diverse le infrastrutture da realizzare e inserite, nell'ambito dell'accordo, in una lista di 14 progetti, tra cui ad esempio: completamento del porto (molo foraneo e molo sottoflutto), la realizzazione dell' interporto, il completamento dell'impianto di distribuzione del gas metano nell'agglomerato di Termini Imerese, opere di urbanizzazione primaria, impianti di illuminazione pubblica dell'area industriale, installazione del sistema di fibre ottiche.

lasicilia.it

Termini Imerese, Ars approva ddl per il rilancio dell'area industriale

PALERMO - L'Assemblea regionale siciliana ha approvato il disegno di legge per il rilancio dell'area industriale di Termini Imerese, dove si trova anche lo stabilimento della Fiat al centro di trattative tra la Dr Motor dell'imprenditore Di Risio interessato alla fabbrica e i sindacati dei metalmeccanici.
Il ddl prevede finanziamenti per 350 milioni di euro: 100 milioni per gli aiuti alle aziende, altri 100 che saranno versati dalle imprese e 150 milioni per le infrastrutture finanziati con i Fondi Fas. L'aula è stata aggiornata all'8 novembre alle 16.

corriere.it

In stato di degrado il ponte settecentesco a Termini Imerese

Il settecentesco ponte sul fiume San Leonardo, maestosa architettura che si trova a Termini Imerese, in provincia di Palermo, è in uno stato di totale abbandono e di degrado.

A denunciarlo l’associazione Siciliantica che ha scritto una lettera al sindaco della cittadina e alla Soprintendenza ai beni culturali e ambientali di Palermo.

”Nonostante il monumentale ponte, alcuni anni fa sia stato sottoposto, da parte della Soprintendenza ai beni culturali di Palermo, ad un pregevole intervento di restauro conservativo – scrive nella lettera Alfonso Lo Cascio, della presidenza regionale di SiciliAntica – una assoluta mancanza di manutenzione e l’assenza di costanti lavori di pulitura ha trascinato nel degrado la superba opera architettonica”.

“Larghe crepe – aggiunge - si sono aperte nella zona dove la struttura stessa si collega al piano di campagna e che rischia, in un eventuale cedimento, di trascinare parte della lunga rampa laterale. Ulteriore preoccupazione destano inoltre alcuni elementi dell’arcata centrale che mostrano iniziali segni di distacco e che andrebbero attenzionati con grande cura”.

L’Associazione chiede “un immediato intervento” al fine di bloccare lo stato di degrado ed evitare il crollo di parte del monumento che “giorno dopo giorno appare sempre piu’ probabile”.

Il Ponte sul fiume S. Leonardo fu edificato nel 1721 sotto il regno di Carlo VI d’Asburgo dall’architetto regio Agatino Daidone.

Il ponte in pietra arenaria ebbe principalmente lo scopo di rendere la struttura sicura nei confronti delle esondazioni del fiume. Per due secoli la costruzione settecentesca ha assicurato il collegamento carrabile con Palermo. Nella prima metà del Novecento fu inserito da una rivista tra i dodici ponti più belli del mondo.
blogsicilia









TERMINI IMERESE: ARCURI, A SETTEMBRE RIUNIONE CON ROMANI E SINDACATI

(ASCA) - Rimini, 26 ago - ''Ai primi di settembre e' prevista una riunione con il ministro Romani e i sindacati per mettere un punto fermo sulla vicenda Fiat e sulle aziende che si insedieranno a Termini Imerese''. E' quanto ha affermato l'a.d.

di Invitalia Domenico Arcuri, a margine del Meeting di Rimini, sulle sorti dello stabilimento siciliano di cui Invitalia e' advisor per il ministero dello sviluppo economico.

Nella short list dei pretendenti per Termini Imerese figurano sei proposte di cui due riguardano il settore automotive, una della Dr Motor e una della De Tomaso.

did/sam/rob









Termini Imerese, perde il controllo della moto: morto un giovane operaio

Nella notte tra giovedì e venerdì ha perso la vita Giuseppe Saso, 26 anni, termitano. Era alla guida una Yamaha 500 immatricolata da soli quindici giorni


FRANCESCA GIUNTA E MARIA GRAZIA D'AGOSTINO

TERMINI IMERESE. Un volo con la moto di circa diciannove metri e poi l’impatto con un’auto regolarmente parcheggiata in viale Unità d’Italia, zona stazione, a Termini. Così è morto nella notte tra giovedì e venerdì, in un tragico incidente stradale, Giuseppe Saso, 26 anni, termitano.
Il giovane era alla guida della sua nuova moto, una Yamaha 500 immatricolata da soli quindici giorni, quando ha perso il controllo del veicolo e si è schiantato su un paletto in cemento che delimita la ringhiera di viale Unità d’Italia (a Termini bassa). Potrebbero essere diverse le cause che hanno fatto perdere il controllo della moto al ventiseienne: dall’alta velocità alla stanchezza dopo il banchetto nuziale dal quale si stava ritirando. Giuseppe, infatti, era di ritorno da un locale situato lungo la strada statale, in direzione Cerda, dove si erano da poco conclusi i festeggiamenti del matrimonio cui lui e la sua famiglia erano stati invitati. Una festa che, per la famiglia Saso, è purtroppo finita nel più tragico dei modi.
Sul posto è subito intervenuta una pattuglia dei vigili urbani avvisata da una volante del commissariato di polizia cittadino che si trovava a passare da quella zona. Gli agenti della sezione infortunistica del comando di polizia municipale, addetti a fare i rilievi nei sinistri stradali, hanno eseguito tutti gli accertamenti del caso cercando di risalire alla dinamica dell’incidente.
In base a quanto ricostruito, Giuseppe Saso proveniva da Cerda e, oltrepassata piazza Europa (o piazza stazione), avrebbe perso il controllo della moto, andando a sbattere su un primo pilastro della ringhiera che delimita, da un lato, viale Unità d’Italia (l’altro lato è delimitato da una serie di alberi). Qui, il ventiseienne si sarebbe staccato dalla moto andando a sbattere il ginocchio su un altro pilastro in cemento e, poi, facendo un volo lungo 19 metri. Il giovane ha quindi sbattuto la testa e la spalla destra sul lato anteriore sinistro di una Fiat Panda, di colore grigio, posteggiata lungo la via sottostante viale Unità d’Italia. Una strada chiusa e più bassa di qualche metro rispetto al viale.
L’impatto è stato violento. Inutile la corsa in ospedale, il ventiseienne è morto in ambulanza. La moto, completamente distrutta, aveva intanto continuato la sua corsa da sola per circa una sessantina di metri. Sul posto, poco dopo, sono arrivati anche i familiari, che in auto seguivano a distanza Giuseppe ma che non avrebbero assistito alla dinamica dell’incidente.
Il giovane lavorava come operaio e viveva in casa insieme ad altre sei persone in contrada Danigarci (tra Termini Imerese e Trabia). Il padre, Salvatore, fa il venditore ambulante.

gds

Palermo, dà fuoco alla madre in casa di riposo: la donna muore

Un rancore nutrito per anni: sarebbe il motivo che ha spinto un uomo di 61 anni a dar fuoco alla madre di 87, ospite in una casa d'accoglienza di Caccamo, in provincia di Palermo, e a ucciderla. Salvatore Muriella è entrato nella struttura di due piani da una finestra e, raggiunta la stanza dove dormiva l'anziana, Rosa Gallitano, ha dato fuoco al letto con la benzina. Le fiamme hanno innescato un'esplosione che ha investito l'uomo e altre due persone, rimaste lievemente ferite. Dopo Muriella è scappato, ma è stato trovato dai carabinieri nella sua casa, fermato e trasferito all'ospedale di Palermo. All'origine del gesto l'odio nei confronti della madre: il sindaco di Caccamo Delio Capitano racconta che c'erano stati violenti scontri tra i due.Nell'edificio, dichiarato inagibile, sono intervenuti i vigili del fuoco. L'inchiesta è coordinata dalla Procura di Termini Imerese.

tmnews

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RossoNoemi Tour: oggi 6 agosto a Termini Imerese in Piazza Duomo

Concerti 2011: Noemi aggiunge nuove date al suo tour RossoNoemi
Noemi fa felici i suoi fan aggiungendo nuove date al suo RossoNoemi Tour: oggi 6 agosto a Termini Imerese in Piazza Duomo.



Il successo di Noemi è inarrestabile e l’amore dei suoi fan continua a farsi sentire, tanto che la giovane artista italiana uscita da X-Factor si è vista costretta – sicuramente con piacere – ad aggiungere nuove date al suo RossoNoemi Tour.

Partito da Firenze il 25 giugno scorso, il tour di Noemi ha già portato l’artista a visitare diverse città italiane con i brani del suo ultimo album, frutto della redditizia collaborazione tra la rossa cantante romana e Vasco Rossi. E’ stata proprio Noemi a difendere Vasco dopo le critiche ricevute dal rocker di Zocca dopo l’annuncio delle dimissioni dalla carriera da rockstar.

Dopo aver preso parte all’Heineken Jammin Festival 2011 e aver suonato come supporter di Vasco Rossi a San Siro e allo Stadio Olimpico, Noemi ha ora regalato ai fan la gioia delle seguenti nuove date:

6 agosto nella piazza di Termini Imerese (PA)

music.fanpage.it
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Alessandro Vazzana ai campionati europei

A Varsavia dal 9 al 14 agosto. Al rientro, stile libero e femminile in collegiale a Genova
Stile libero: kg. 42 Vincenzo Succoia VVF “Padula” Napoli, kg. 46 Marco Azzarello - GS Lotta Termini Imerese, kg. 54 Alessandro Vazzana - GS Lotta Termini Imerese, kg. 63 Aron Caneva – Pol. Mandraccio, kg. 69 Marco Carcea – SG Colombo, kg. 85 Alfio Interbartolo – Meeting Sport Giarre; femminile: kg. 46 Valentina Faccio – Lotta Club Rovereto, kg. 49 Assunta Persico – Ilva Bagnoli, kg. 52 Carola Rainero – Pol. Mandraccio, kg. 65 Cristina Piffer – Gruppo Lottatori Mori, kg. 70 Dalma Caneva – Pol. Mandraccio; greco romana: kg. 50 Emanuele Sedicina - JC Franco Quarto, kg. 54 Ruben Marvice – VVF “Merolillo” Reggio Calabria, kg. 63 Riccardo Abbrescia - Sporting Club Villanova, kg. 69 Emanuele Poggi – Borgo Prati, kg. 76 Giacomo Giuffrida - Sporting Club Villanova, kg. 85 Simone Amadei – Club Atletico Faenza.

sevenpress

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Omicidio-suicidio, Ornella: «ho sentito mio padre armare la pistola, poi il colpo in fronte»

Migliorano le condizioni di Ornella, la ragazza a cui il padre Agostino Bova ha sparato dopo aver ucciso la madre e prima di togliersi la vita.
L'omicidio-suicidio è accaduto a Termini Imerese.
«Ho sentito mio padre armare la pistola in camera da letto. Poi è arrivato da me. Eravamo faccia a faccia. Ho tentato di disarmarlo, poi il colpo in fronte. Mi sono girata, ho corso lungo il corridoio. È partito il secondo colpo. Dietro l'orecchio. Sono caduta. È stato terribile. Non credevo ai miei occhi». Questo il racconto della ragazza ai medici e alla psicologa dell'ospedale di Palermo, riportato oggi da la Repubblica.
Agostino Bova era stato era stato licenziato un anno e mezzo fa dalla Fiat di Termini Imerese.

edizionioggi

THUN - PALERMO Streaming 4 AGOSTO in Diretta Live


THUN - PALERMO EUROPA LEAGUE 4 AGOSTO





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Fiat: Cisl Sicilia cauta su Dr, Termini sia area speciale di crisi

Palermo, 3 ago. - (Adnkronos) - E' cauta la Cisl sul piano industriale che l'azienda molisana Dr Motor ha illustrato nel pomeriggio di ieri alle organizzazioni sindacali, riguardo allo stabilimento di Termini Imerese (Palermo), che Fiat ha annunciato di voler dismettere il prossimo 31 dicembre. La Cisl Sicilia, ha commentato il segretario Maurizio Bernava, "manterra' alta la guardia". Ed insiste affinche' ''si faccia del termitano un'area speciale di crisi in grado di attrarre investimenti anche grazie agli incentivi e alle agevolazioni, che andranno individuati nell'accordo di programma''. ''Ci auguriamo che il piano sia solido e affidabile sia sul fronte industriale che su quello finanziario - ha aggiunto Bernava - perche' non puo' essere Termini a pagare il prezzo dei ritardi accumulati nella riconversione del comprensorio''. Anche Salvatore Picciurro, segretario della Fim Sicilia, e' intervenuto sul progetto Dr che prevede, a regime, 60 mila vetture per quattro modelli e un'occupazione che, entro il 2016, e' previsto arrivi a 1.300 lavoratori. Picciurro, sulla stessa lunghezza d'onda di Bernava, ha affermato che ''il piano di Dr e' interessante ma noi guardiamo i numeri e i numeri, per quanto interessanti, non vanno d'accordo con gli attuali duemila esuberi''. ''Il sindacato - ha insistito - non intende perdere neppure un posto di lavoro, indotto compreso''. Pertanto, il segretario Fim ha rilanciato la proposta avanzata nelle ultime settimane. ''Va da se' che entro il 31 dicembre i piani di riconversione non potranno partire - ha detto -. Dunque, Fiat non puo' andar via da Termini prima che sia concluso il percorso della reindustrializzazione''.
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Fiat, il nodo su Termini Imerese sarà sciolto il sette settembre

Vertice a Roma tra il ministro per lo Sviluppo Paolo Romani, il governatore della Sicilia Raffaele Lombardo e i responsabili di Invitalia sui progetti per l'area della Fiat a Termini Imerese che il Lingotto ha deciso di chiudere a fine anno. Al centro della riunione anche il piano presentato dal gruppo Dr di Massimo Di Risio. «È stato un incontro positivo», dice Lombardo all'Ansa, «i progetti presentati saranno completati durante il mese di agosto, ci rivedremo al ministero il 7 settembre per chiudere gli accordi. Nel frattempo il ministro Romani si è impegnato a definire con la Fiat le modalità per la sua fuoriuscita».

A SETTEMBRE L'ACCORDO - «Ci siamo dati appuntamento il 7 settembre, in mattinata, per un tavolo istituzionale completo per, a mio avviso, prendere una decisione definitiva», ha spiegato il ministro Romani ricordando che le proposte «in gioco» per il rilancio del sito sono sei. Al tavolo del 7 settembre, ha aggiunto il ministro, sarà presente anche «la regione siciliana, Invitalia e sarà invitata anche la Fiat».

SHORTLIST FINALE- Nel corso dell'incontro con il presidente della Regione siciliana, Raffaele Lombardo, l'amministratore generale di Invitalia, l'advisor del ministero, Domenico Arcuri, «Abbiamo preso atto del fatto che ieri », ha evidenziato Romani, «è stata presentata la proposta di Di Risio ai sindacati». Un piano, quello dell'azienda automobilistica molisana Dr Motor, che «mi sembra sia stato apprezzato dai sindacati». Inoltre, ha continuato Romani, «abbiamo dato mandato ad Invitalia di lavorare questo agosto per preparare un piano per Termini». Quindi, ha proseguito il ministro «siamo concentrati per trovare la migliore soluzione possibile». La shortlist finale contiene sei proposte per la reindustrializzazione dell'area industriale di Termini Imerese, di cui due del settore automotive. Si tratta dei progetti di Di Risio e di De Tomaso. Riguardo alla compatibilità dei due piani che riguardano lo stesso comparto, a chi gli chiedeva se ci fosse un problema di compatibilità, Romani ha risposto: «Direi proprio di sì».

Redazione online
corriere.it
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Solo nebbia nel futuro di Termini Imerese

Nei giorni del dolore per la tragedia dell’operaio, ex Fiat e senza lavoro da due anni, che ha freddato la moglie e ferito la figlia, prima di spararsi alla tempia, la situazione del polo siciliano è sempre più stazionaria. Ed in questo caso lo stallo può solo significare la crisi dell’indotto, mentre la Fiat pare che comincerà la smobilitazione già da settembre. I sindacati lamentano l’assenza del governo nazionale, minacciando proteste clamorose. Intanto Raffaele Lombardo, nei giorni scorsi, ha criticato la scelta dei tavoli “preparatori”, richiedendo, invece, la sostanza di una risoluzione in tempi brevi. Con questo spirito il governatore ha risposto all’invito del governo di presentarsi oggi a Roma per fare il punto della situazione. Al momento delle poche imprese rimaste nella short-list dell’advisor Invitalia del ministero dello Sviluppo economico, nessuna sembra garantire stabilità per il futuro dell’area.

“Il problema dello stabilimento Fiat di Termini Imerese è stato sottoposto, con determinazione e in tutta la sua gravità, all’attenzione del governo sin dall’inizio della vertenza”. L’attacco alla timida azione di governo sul caso Termini giunge da Giuseppe Lumia, senatore del Pd. “Abbiamo presentato interrogazioni e mozioni in Parlamento, - ha continuato il senatore - raccogliendo le ragioni degli operai e dei sindacati, partecipando a tutti gli incontri presso il ministero dello Sviluppo economico, promuovendo iniziative per richiamare le responsabilità di tutti. Il governo Berlusconi, purtroppo, non ha mai fatto nulla di quanto era nelle sue possibilità per scongiurare la chiusura dello stabilimento”. Secondo l’esponente nazionale democratico il governo “avrebbe dovuto vincolare l’erogazione degli ecoincentivi al mantenimento dello stabilimento siciliano”. In realtà la Fiat sta tranquillamente andando via, la data ufficiale sarebbe per la fine del 2011, ma non è detto che non possa anche anticipare. Il futuro è nebuloso, perché dopo mesi di annunci di rilanci in grande stile, la situazione sta rapidamente collassando.
L’ultimo incontro presso il ministero ha gettato ulteriori nubi sul futuro occupazionale dell’area. “Una situazione esasperante di incertezza, da cui si deve uscire al più presto”. L’allarme è stato lanciato dal coordinatore provinciale dell’Ugl Metalmeccanici di Palermo, Marcello Marino, in seguito all’incontro di fine luglio presso il ministero dello Sviluppo. “Dopo mesi di annunci e di continui rinvii – ha spiegato il sindacalista - adesso, a pochi mesi dalla data in cui Fiat lascerà lo stabilimento, ci viene comunicato che non è garantita la rioccupazione di tutti i lavoratori del sito e dell’indotto, perché il numero di ricollocamenti previsto è notevolmente inferiore rispetto a quanto prospettato inizialmente”.

Oggi il governo, insieme all’advisor Invitalia, ha invitato la Regione Siciliana per fare il punto sui progetti in istruttoria per agevolare le aziende presenti nella short list per Termini Imerese. L’incontro, informa una nota, è propedeutico alla riunione del tavolo istituzionale, che si terrà nella prima metà di settembre alla presenza del ministro, per la presentazione dei risultati delle istruttorie e per definire la tempistica degli insediamenti. Lombardo, però, ha risposto picche, dicendosi non più disponibile a tollerare questo continuo “gioco al rinvio” sulle sorti dello stabilimento siciliano.

qds.it

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Fiat, da Dr Motor pronti 135 milioni per Termini Imerese

Circa 135 milioni di investimento per produrre, a regime, circa 60 mila vetture con 4 modelli auto di segmento A,B,C e I inglobando una occupazione che nel 2016 potra' arrivare a 1.300 lavoratori a cui si potrebbero aggiungere ulteriori ricadute positive sull'indotto. E' questa la proposta che Dr Motor, l'azienda di auto molisana di Massimo de Risio, ha messo sul tavolo oggi nel corso del confronto con Fim, Fiom, Uilm, Ugl e Fismic al ministero dello Sviluppo economico sulla riconversione
industriale di Termini Imerese. Domani nuovo round, alle 12, cui parteciperanno il ministro dello Sviluppo Economico, Paolo Romani, l'ad di Invitalia, Domenico Arcuri, e il presidente della regione Sicilia, Raffaele Lombardo.



Gli investimenti, per il rilancio del sito siciliano di Termini, che la Fiat dismettera' a fine 2011, sarebbero articolati secondo un piano che prevederebbe che ai 60 milioni iniziali si possano aggiungere anche 75 milioni in R&S. Soddisfatti i sindacati. "A suo vantaggio Dr puo' contare su una capillare rete di vendita e su una notevole flessibilita' organizzativa, anche se la sua idea di affermarsi come secondo produttore italiano e' oggettivamente molto ambiziosa. In ogni caso e' l'unico progetto presentato nell'ambito del settore automotive ad essere credibile, quindi e' doveroso approfondirlo", spiega il segretario nazionale Uilm, Eros Panicali.

Piu' ottimista di giovedi' scorso anche la Fim. "E' stato un incontro positivo perche' tecnicamente il progetto ci sembra concreto e le sue linee definite fino al 2016. Un piano concreto, fattibile, visto che non si puo' scommettere al buio e che puo' rappresentare una risposta a Termini Imerese", spiega il segretario nazionale, Bruno Vitali. E "cauto ottimismo" lo esprime anche l'Ugl. "Finalmnente un produttore di auto interessato al sito di Termini Imerese che mette in campo le sue personali capacita' tecniche ed imprenditoriali e che potrebbe valorizzare il know how dei lavoratori che ora operano in Fiat. Ci auguriamo che il progetto vada in porto", commenta al termine il segretario confederale dell'Ugl, Caterina Ricci.

siciliainformazioni.com

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Si sono tenuti ieri alle 15 nella Chiesa madre di Termini Imerese i funerali di Agostino Bova e della moglie Margherita Corallo.

Si sono tenuti ieri alle 15 nella Chiesa madre di Termini Imerese i funerali di Agostino Bova e della moglie Margherita Corallo. La tragedia familiare si è consumata pochi giorni fa, quando l'uomo, ex operaio Fiat senza lavoro da un anno, probabilmente a causa della disperazione è stato preso da un raptus che l'ha portato ad uccidere la moglie, a sparare alla figlia trentenne Ornella (che fortunatamente si è salvata) e a togliersi la vita con un colpo di pistola alla tempia.

tratto da corriere.it

Il problema dello stabilimento Fiat di Termini Imerese è stato sottoposto, con determinazione e in tutta la sua gravità, all’attenzione del governo sin dall’inizio della vertenza

“Il problema dello stabilimento Fiat di Termini Imerese è stato sottoposto, con determinazione e in tutta la sua gravità, all’attenzione del governo sin dall’inizio della vertenza. Abbiamo presentato interrogazioni e mozioni in Parlamento, raccogliendo le ragioni degli operai e dei sindacati, partecipando a tutti gli incontri presso il Ministero dello Sviluppo economico, promuovedo iniziative per richiamare le responsabilità di tutti. Il governo Berlusconi, purtroppo, non ha mai fatto nulla di quanto era nelle sue possibilità per scongiurare la chiusura dello stabilimento”. Lo dichiara il senatore del Pd Giuseppe Lumia.

“Il governo – spiega Lumia – avrebbe dovuto vincolare l’erogazione degli ecoincentivi al mantenimento dello stabilimento siciliano. Invece ha accettato le decisioni di Marchionne in silenzio”.

“Adesso – conclude l’esponente del Pd – siamo ad una svolta. Ci sono tutte le condizioni per convincere la Fiat a rimanere o incentivare l’arrivo di una nuova azienda in grado di rilanciare la produzione di auto a Termini Imerese. L’importante è che il governo almeno adesso si dia da fare e in fretta”.


Ufficio stampa
Matteo Scirè

La De Tomaso, forte dei nuovi capitali Indiani fa strizzare l'occhio alla Fiat di Termini Imerese

La volontà di rendere il progetto internazionale fa strizzare l'occhio anche a Termini Imerese. In questi ultimi giorni nuovamente sotto i riflettori. Sul futuro della fabbrica Fiat non si sa ancora nulla ed in questo complicato gioco ad incastri potrebbe nuovamente spuntare la De Tomaso, forte dei nuovi capitali Indiani.

Allora incrociate le dita che la partita finale si gioca domani con l'assemblea dei soci.

tratto da blogsfere

Macaluso-De Mita e la Fiat: le intemerate dei due ex dc e pci

Macaluso e De Mita


In tutta onestà non si può dire che ci andassero leggeri nemmeno allora, quando la prima Repubblica ancora non era crollata. Basta rileggere una vecchia intervista che l’ex delfino di Bettino Craxi, l’ex Guardasigilli socialista Claudio Martelli rilasciò a Panorama a dicembre del 1987. «Oggi la Fiat in Italia è una monarchia nella Repubblica. Nessun gruppo industriale in nessuna grande democrazia ha lo stesso potere che la Fiat ha da noi. Il problema è strutturale. Un gruppo economico che acquisisce un tale livello di potenza e di influenza diventa un caso politico».

E si parla della Fiat degli Agnelli, non di quella del «canadese» Sergio Marchionne che guarda l’Italia sempre più da lontano. La Fiat che ancora si muoveva in quel solco tracciato da Vittorio Valletta: «Ciò che è bene per la Fiat è bene per l’Italia». La Fiat che con la politica non solo ci dialogava, ma che ne era parte integrante, come stanno a dimostrare anche le «navicelle» del Parlamento, dove compaiono i tre fratelli Susanna, Umberto e Giovanni Agnelli: la prima parlamentare repubblicana e ministro degli Esteri, il secondo deputato democristiano, il terzo senatore a vita. La Fiat, che un altro socialista, il ministro del Lavoro Rino Formica, definì un giorno (e certamente non per una svista) «controparte padronale», ma sotto sotto era coccolata e corteggiata da tutta la politica. Era o non era la più grande industria italiana? E se Cesare Romiti ha rivendicato con Giampaolo Pansa, che lo intervistava per il libro «Questi anni alla Fiat», di aver imposto durante la sua gestione una «linea di rottura con i poteri pubblici», la casa torinese continuava a essere la principale destinataria di ricchi contributi statali. Come gli oltre 3 mila miliardi di lire per lo stabilimento di Melfi.

Il peggio che potesse capitare in quegli anni erano le scaramucce. Come quello scambio di battute fra Romiti e il ministro del Bilancio Paolo Cirino Pomicino, che gli aveva vibrato una stilettata: «È un po’ nervoso, perché la Fiat va male». E lui, ai giornalisti, ridacchiando: «Vi sembro nervoso» ? O come quell’altro commento di Martelli, in piena bufera di Tangentopoli: «La Fiat non può dire di essere stata vessata dai partiti, è una tesi difficilmente sostenibile». Ma nessuno della cosiddetta prima Repubblica, nemmeno nei momenti più tesi, si sarebbe sognato di minacciare, come ha fatto sabato l’ex presidente del Consiglio Ciriaco De Mita parlando con Antonella Baccaro del Corriere, l’occupazione di una fabbrica. Causa della clamorosa intemerata dell’ottantatreenne ex segretario dc, la decisione della Fiat di chiudere lo stabilimento avellinese della Irisbus, messo in ginocchio dalla mancanza di commesse pubbliche per il trasporto pubblico locale. «I soldi per le quote latte il governo li ha trovati, eccome...», ha ringhiato l’irriducibile Signore di Nusco. Per non parlare del trattamento al vetriolo che ha riservato a Marchionne un altro monumento della politica nostrana.

Ha scritto l’ex parlamentare del Pci Emanuele Macaluso sul Riformista, a proposito della tragica vicenda dell’operaio suicida Agostino Bova, licenziato da Termini Imerese per un «furto» di 55 euro: «In altri momenti Bova sarebbe stato punito con un richiamo, una breve sospensione, non certo con il licenziamento. Ma i sindacati sono deboli, la politica è debole, la cosiddetta società civile è distratta e c’è l’uomo forte Marchionne, che licenzia il povero Bova ma, come abbiamo visto, può ricattare l’Italia». E il governatore siciliano Raffaele Lombardo, che durante la prima Repubblica si è fatto le ossa nella Dc di Calogero Mannino, non ha avuto paura di spingersi rabbiosamente addirittura oltre. Sentite che cosa ha detto, secondo quanto ha riportato l’Ansa: «Quando ci si comporta da farabutti, i lavoratori vengono portati all’esasperazione e si arriva alla disperazione com’è accaduto per l’ex operaio della Fiat che ha ammazzato la moglie e poi si è suicidato». Poi ha proposto di scendere in piazza, occupare i consigli comunali e provinciali e «mettere le tende a Roma». Se la Fiat era una «monarchia nella Repubblica», allora qui siamo alla presa della Bastiglia.

Sergio Rizzo
01 agosto 2011
corriere.it

OkNotizie









Omicidio-suicidio di Termini Imerese di operaio Fiat: oggi i funerali, rabbia dei familiari

Agostino Bova e la moglie Margherita Corallo saranno seppelliti in luoghi diversi. Al Policlinico il dolore dei familiari. Lutto cittadino a Termini Imerese. 

 

di ROMINA MARCECA / palermo.repubblica.it
Si svolgeranno oggi alle 15 nella Chiesa madre di Termini Imerese i funerali di Agostino Bova e della moglie Margherita Corallo, morti per un raptus dell'uomo, un ex operaio Fiat che aveva perso il lavoro da quasi due anni, che ha freddato la moglie e ha ferito la figlia, Ornella, prima di spararsi un colpo di pistola alla tempia. Il sindaco di Termini ha proclamato il lutto cittadino.

Stamattina, nella camera mortuaria del Policlinico, i familiari di Agostino Bova hanno dato l'ultimo saluto alle salme. Alcuni parenti non sono riusciti a contenere la rabbia nei confronti dell'uomo, che a quanto pare sarà seppellito in un luogo diverso da quello della moglie. Ornella non è riuscita a raggiungere i parenti a Palermo: si è sentita male durante il tragitto in auto, e ha preferito tornare indietro.

Le due figlie, tra cui la superstite, in un comunicato ringraziano "quanti si sono uniti al nostro dolore per il sostegno che non ci hanno fatto mancare", specificando che "alla sepoltura si procederà nei prossimi giorni in forma strettamente privata".
(01 agosto 2011)

OkNotizie









Operaio Fiat omicida-suicida Agostino Bova: oggi lutto cittadino a Termini Imerese (Pa)

Il sindaco di Termini Imerese, Salvatore Burrafato, ha proclamato il lutto cittadino oggi, in concomitanza con i funerali Margherita Corallo e di suo marito Agostino Bova, ex operaio della Fiat che l'ha ucciso e si e' poi tolto la vita, in preda alla depressione da due anni dopo essere stato licenziato. Le esequie saranno celebrate nella chiesa di San Nicola in piazza Duomo. (AGI)

Agostino Bova l'operaio Fiat di Termini Imerese che s’uccide per 55 euro

Venerdì scorso sulla prima pagina del Corriere della Sera, come in tutti gli altri quotidiani, ballavano milioni di tangenti, vere o presunte, pagate a destra e a manca. Fiumi di denaro.
Nelle pagine economiche c’era la notizia che Marchionne rifà la squadra per Fiat-Chrysler con 22 manager, di cui si fanno nomi e cognomi ma non un cenno sui loro emolumenti. A pagina 20 due notizie e due servizi appaiati. A sinistra il titolo recita: «Costi lievitati di 15 milioni, nove indagati all’Aquila per i lavori della Questura». Non risparmiano nemmeno la sede della polizia! A destra il titolo dice: «Uccide la moglie e si spara. Era stato licenziato per un furto di 55 euro». Il fatto si è verificato a Termini Imerese, l’operaio, si chiamava Agostino Bova e ha tentato di uccidere anche la figlia, rimasta ferita alla testa.
Bova aveva 56 anni era un operaio Fiat e la sua vita era quella di un lavoratore siciliano che finalmente aveva un’occupazione considerata stabile. Invece Agostino aveva perduto il lavoro circa un anno e mezzo fa per un provvedimento disciplinare.
Nella Fiat di Marchionne non si transige. L’operaio era stato accusato di avere usato il badge di un collega per scaricare buoni pasto: un “furto” valutato in 55 euro. Era stato condannato al licenziamento, alla disoccupazione, all’umiliazione di essere considerato un ladro.
In altri momenti Bova sarebbe stato punito con un richiamo, una breve sospensione, non certo con il licenziamento. Ma a Termini Imerese la Fiat c’è e non c’è; e si discute quale sarà la sorte di tutti i lavoratori. I sindacati sono deboli, la politica è debole, la cosiddetta società civile è distratta, e c’è l’uomo forte, Marchionne, che licenzia il povero Bova, ma, come abbiamo visto, può ricattare l’Italia.
Cosa è diventato questo paese dove il “furto” di 55 euro è punito con la vita (di questo si tratta per chi si trova nelle condizioni di Bova) e contemporaneamente si approva una legge per fare prescrivere i reati dei grandi profittatori che affittano avvocati di grido pagati con milioni di euro? L’operaio Bova in un paese di Sicilia era invece solo, macchiato dal “furto” di 55 euro non prescrivibile. Vergogna.

di Emanuele Macaluso - ilriformista.it

Stabilimento Fiat Termini Imerese ultime news 1 Agosto 2011

Si ripete la medesima situazione anche nello stabilimento Fiat di Termini Imerese. Sono mesi, ormai quasi anni che la politica e gli imprenditori, ed i sindacati parlano di una soluzione imminente.

Si dice che un progetto definitivo sia sempre lì lì per essere approvato. Esattamente come per la De Tomaso, anche se ora pare si sia arrivati quasi ad una risoluzione definitiva.

A Termini Imerese invece si continua a parlare ed a fare promesse. Siamo ormai oltre il secondo semestre del 2011 lo stabilimento entro fine anno chiude. I tempi stringono i progetti sono stati presentati e guarda caso si è anche inserito Gian Mario Rossignolo con la De Tomaso.

Anche nell'ultimo incontro, in questi giorni, non si è arrivati a nessuna conclusione concreta.

Da quanto riesco a capire sembra che l'unico progetto realistico sia quello della DR.

Per il resto mi sembrano sempre delle belle dichiarazioni di circostanza più che altro per salvare la faccia e soprattutto l'istituzione per cui lavorano.

Termini Imerese: oggi al via la IV Notte Bianca

Conto alla rovescia per la quarta edizione della Notte Bianca termitana. Il programma ufficiale della manifestazione, che si terrà sabato 31 luglio, è stato presentato ieri durante la conferenza stampa tenutasi presso la sede storica del comune alla presenza del sindaco Totò Burrafato, dell’assessore alle Attività produttive Giuseppe Volante, del presidente dell’Ascom Nicola Cascino, del presidente dell’associazione Politeia e del segretario cittadino di Casartigiani Giuseppe Profita. Un calendario ricco di eventi quello proposto dall’organizzazione che coinvolgerà l’intera città: dalla parte alta, ovvero il centro storico, a quella bassa, zona commerciale della città. Una novità di quest’anno quella dell’organizzazione che ha scelto di riportare a Termini Alta alcuni degli eventi della Notte Bianca sfruttando luoghi come la via Roma, il museo civico e piazza Duomo. Diversi gli spettacoli artistico - culturali, gastronomici e d’intrattenimento previsti, che accompagneranno cittadini e non fino a tarda serata. Ad aprire la manifestazione, il piano bar e la visita guidata delle Terme, una delle principali bellezze della città da cui ne prende anche il nome. A seguire, alle 22, la sfilata d’auto d’epoca (previo giro in corso Umberto e Margherita). Alle 21, in via Bagni, sarà allestito il villaggio gastronomico che offrirà diverse specialità locali e non, e che sarà seguito, alle 21.30, da uno spettacolo di musica siciliana. Spettacoli musicali, sempre alla stessa ora, anche nella zona del corso Umberto e Margherita, piazza La Masa e via Vittorio Emanuele, dove diversi gruppi musicali allieteranno con le loro performance la gente in strada: i Loaders in via Vittorio Emanuele, i Matrimia e gli Improvviso in corso Umberto e Margherita, Giusy e Francesco in piazza La Masa, Alessandro e Alessia  in via Ferrara, Tony Duca in piazza del Carmelo, ed infine gli Ottoni animati, gruppo itinerante. Presenti lungo il percorso dedicato alla manifestazione anche diversi artisti di strada (trampolieri, mangiatori di fuoco, giocolieri) che sorprenderanno il pubblico con fantastici numeri. Saranno proiettati inoltre,  a partire dalle 22.30, diverse immagini del archeologico di Termini Imerese. Numerosi gli eventi culturali previsti nel centro storico a partire dalle 21: l’estemporanea di pittura e arte a cura dell’artista termitano Totò Gatto, la mostra dei cartapestai in via Roma, quella fotografica a cura della UIF e la visita guidata alle catacombe nella chiesa di S. Orsola, l’orchestra popolare Rosa Parks e la proiezione di immagini antiche della città alla chiesa dell’Annunziata, ‘Accordion group’ e ‘Musica a colori’ in concerto presso la chiesa di S. Giacomo. A Termini Alta, sempre a partire dalle 21, saranno invece previsti: la visita guidata e il concerto dell’artista Enrico Gatto al museo civico, mentre a piazza Duomo ci saranno diverse esibizioni delle scuole di ballo termitano. Alle 23.00, in piazza La Masa, ci sarà il momento dedicato al cabaret con lo spettacolo di Tony Carbone, seguito dal cabaret di uno dei personaggi di Zelig. A chiudere la serata, musica ed intrattenimento a cura di Radio 105 con Daniele Battaglia. Un’occasione, insomma, che mira al rilancio delle attività commerciali e soprattutto della città. Per l'assessore alle Attività produttive Giuseppe Volante, "occorre sfruttare il momendo ludico quale occasione dello sviluppo locale". Per Nicola Cascino, presidente dell'Ascom, "la Notte Bianca punta alla valorizzazione delle risorse della nostra città che ha un notevolissimo patrimonio artistico culturale". Secondo il segretario cittadino di Casartigiani, Giuseppe Profita, “occorre puntare sui grandi eventi che danno ossigeno alle casse delle imprese”. "Risvegliare l'orgoglio termitano è  il nostro obiettivo - spiega Totò Scaccia, presidente di Politeia". Per il sindaco Totò Burrafato "Termini vive una grande situazione di disagio e in una notte non si può cambiare tutto. Siamo convinti, però, che si può rialzare. Termini è ricchissima di profili culturali. La Notte Bianca è il punto di partenza dell'estate termitana”.

himeraonline

Stop alla produzione nello stabilimento della Fiat di Termini Imerese.

Gli operai hanno deciso di scioperare dopo avere appreso telefonicamente dalla delegazione sindacale di Fim Fiom e Uilm che sta partecipando a una riunione al ministero per lo Sviluppo che non ci sarebbero novita' positive riguardo il futuro dello stabilimento.

"Non parteciperemo a nessun tavolo, propedeutico o preparatorio ad ulteriori tavoli per Termini Imerese".

Lo dice il Presidente della Regione siciliana, Raffaele Lombardo, apprendendo della convocazione a Roma per il 3 agosto prossimo.

"Questi inviti sono solo una perdita di tempo - continua Lombardo - e invece non c'e' piu' un attimo da perdere. Non e' ulteriormente tollerabile questo gioco al rinvio che il Governo nazionale sta conducendo sulla pelle dei lavoratori termitani".

"Da Roma - incalza il Presidente della Regione - devono avere il coraggio di scegliere subito il progetto che fornisce le maggiori garanzie perche' a Termini resti la produzione automobilistica".

"Per questi motivi la delegazione siciliana non partecipera', il prossimo 3 agosto a Roma, al tavolo ministeriale. Ci aspettiamo, piuttosto - conclude Lombardo - l'immediato sblocco dei fondi Fas per consentire l'avvio delle attivita' legate all'Accordo di Programma Quadro per Termini Imerese, senza ulteriori rinvii a tavoli propedeutici o istituzionali, oggi o a settembre".

Intanto, vengono considerate "buone" dai medici le condizioni di Ornella Bova, la trentenne ferita ieri con un colpo di pistola alla testa sparato dal padre Agostino, 56 anni, che poi ha ucciso la moglie Margherita Carollo e si e' suicidato, in casa a Termini Imerese. La donna, ferita di striscio alla testa, e' ancora in osservazione al Civico di Palermo ma potrebbe essere dimessa in giornata. La Procura di Termini Imerese - come riferisce l'Ansa - ha disposto l'autopsia sulle salme anche se, con la morte dell'omicida, l'inchiesta non avra' sviluppi ulteriori.

parcodeinebrodi

Il drammatico racconto della figlia dell'operaio Agostino Bova omicida-suicida di Termini Imerese

di ROMINA MARCECA e GIUSI SPICA
"Ho sentito mio padre armare la pistola in camera da letto. Poi è arrivato da me. Eravamo faccia a faccia. Ho tentato di disarmarlo, poi il colpo in fronte. Mi sono girata, ho corso lungo il corridoio. È partito il secondo colpo. Dietro l'orecchio. Sono caduta. È stato terribile. Non credevo ai miei occhi". A meno di 24 ore dalla tragedia, Ornella mette in fila, confusamente, i frame del film dell'orrore di cui è stata protagonista. Lo fa a più riprese, davanti ai medici e alla psicologa che l'hanno assistita per una notte intera in una stanzetta d'isolamento del pronto soccorso dell'ospedale Civico.

Un racconto disarticolato e pieno di buchi, fatto anche davanti alla polizia, che ricostruisce quegli attimi di follia che hanno spinto il padre, Agostino Bova, 56 anni, ex operaio della Fiat, a impugnare la pistola per sterminare la sua famiglia e darsi la morte subito dopo. Quella calibro 6,35, adesso, è al centro delle indagini della polizia e del sostituto procuratore Giacomo Urbano: l'arma è risultata rubata. E con molta probabilità Bova l'ha acquistata al mercato nero. Ieri in commissariato sono stati sentiti anche su questo punto la figlia Valentina, i vicini e i conoscenti di Bova.

Un tassello, in questa tragedia, che rafforza l'ipotesi della premeditazione da parte dell'ex operaio della Fiat. In casa, infatti, Bova aveva altre due armi, una calibro 22 e un fucile calibro 12, regolarmente detenute. Forse ha acquistato un'arma più potente per non rischiare di fallire i suoi obiettivi. Secondo una prima ricostruzione, Ornella si sarebbe salvata proprio grazie alla mira poco precisa del padre, per via delle due dita mancanti nella mano destra.

Quando ieri mattina Ornella si è svegliata, dopo una notte passata in barella, a tenerle la mano c'era il fidanzato Marzio Favognano. È stato lui il primo a sapere dell'accaduto: Ornella lo ha chiamato al cellulare per lanciare l'allarme. In mattinata il ragazzo si è dovuto allontanare per essere interrogato dagli investigatori. A dargli il cambio, un cordone di zii e cugini pronti a fare da scudo contro intrusi e cronisti. "La bambina - diceva una zia materna, occhi lucidi e voce rotta - non sa ancora che la madre, mia sorella minore, non ce l'ha fatta. Le abbiamo detto che è gravissima, stiamo tentando di prepararla gradualmente al trauma e non vogliamo che lo sappia dalla stampa".

Del suicidio del padre, invece, Ornella sapeva già: "È rimasta impassibile", si fanno sfuggire i familiari. Di quel padre, uomo taciturno e riservato, Ornella ricorda lo sguardo folle che ha scorto nella concitazione di quegli attimi incredibili. Anzi, sono proprio quegli occhi l'immagine più vivida, quella che Ornella descrive con maggiore lucidità. Rabbrividendo.

Ad accompagnarla lungo il sentiero dei ricordi, una psicologa volontaria e i parenti della madre: "Niente interviste - ripetono - ha bisogno di elaborare il lutto". Alle dieci i medici di guardia in pronto soccorso la visitano. Ornella racconta di un fastidio all'udito: uno dei colpi, il secondo, l'ha ferita di striscio proprio dietro l'orecchio. Scortata da un portantino, la ragazza viene trasferita al reparto di audiologia. Durante la spola da un reparto all'altro, parla al cellulare con amici e parenti. Li rassicura. Ed è sempre lei che, alle 13, chiede ai medici di dimetterla con qualche ora di anticipo rispetto al previsto: "Voglio tornare a casa".

Prima di uscire dall'ambiente protetto dell'ospedale, però, deve sapere la verità. Sostenuta dalla sorella minore, Valentina, 26 anni, e dalla psicologa, Ornella apprende della morte della madre. Ancora in pigiama, attraversa i corridoi dell'ospedale ed esce dal retro del pronto soccorso. Monta su un'utilitaria rossa guidata da uno zio e sparisce dietro il finestrino.

A Termini Imerese, un paese ancora attonito, ci sono i familiari ad attenderla. In via Navarra 6, un condominio all'interno di una cooperativa, teatro della tragedia, l'eco di quegli spari è ancora difficile da dimenticare. Gli inquilini si informano sui funerali. Ma è ancora presto per piangere le vittime. Oggi ci sarà l'autopsia nel reparto di Medicina legale del Policlinico. "Ho sentito tre, quattro, e poi ancora spari - racconta la signora Indovina, che abita al quarto piano dello stabile beige - Stanotte non abbiamo dormito. Ho una bambina piccola ancora sotto choc".

A vedere la ferita in fronte a Ornella è stata per prima Anna Venticinque. Abita sullo stesso pianerottolo dei Bova, al terzo piano: "Non ho sentito gli spari, ma le urla disperate di Ornella e poi quelle della cugina Ivana e del marito Dario. Anche loro abitano nello stesso stabile". Ivana Mercurio ha cercato di soccorrere la cugina, ma in preda al panico è riuscita solo a dire: "Anna ti prego chiedi aiuto". Dario piangendo ha esclamato: "È successo un macello".

palermorepubblica.it

Su Termini Imerese si avvicina pericolosamente la dead line del 31 dicembre

Fiat – Su Termini Imerese si avvicina pericolosamente la dead line del 31 dicembre decisa dalla Fiat per abbandonare il sito siciliano. Nessuno dei piani industriali al vaglio dell'advisor pubblico Invitalia può garantire occupazione ai 2.300 lavoratori del sito siciliano e il loro futuro rimane in sospeso. Intanto, dopo la chiusura della Cnh di Imola avvenuta il primo giugno scorso, il Lingotto ha annunciato la vendita dello stabilimento Irisbus di Grottaminarda, nella valle Ufita, in provincia di Avellino, al gruppo imprenditoriale molisano che fa capo alla famiglia Di Risio, lo stesso in corsa per rilevare un "lotto" di Termini Imerese. Seri rischi quindi per i 700 lavoratori, più quelli dell'indotto, che fino ad oggi hanno prodotto gli autobus della Iveco.

rassegna.it

Spettacolo: Pippo Pollina in versione multimediale a Termini Imerese

Si terrà venerdì presso il chiostro di Santa Chiara in via Garibaldi a Termini Imerese, alle 21.30, lo spettacolo di Pippo Pollina "Abitare il sogno", che è anche il titolo di un libro uscito di recente con le prefazioni di Gianfranco Caselli e Franco Battiato. Lo spettacolo va in scena da alcuni mesi e rappresenta un viaggio di musica, immagini e parole lungo 30 anni in cui l'artista si racconta con coinvolgente passione. Sulla scena soltanto la sua chitarra, il suo pianoforte e il sax di Gaspare Palazzolo.
Eclettico cantautore siciliano, musicista poliedrico, Pollina si può definire l’ultimo esponente della canzone politica italiana. Ha collaborato con artisti di caratura internazionale come Georges Moustaki, Konstantin Wecher, gli Intillimani, Franco Battiato.
“Abitare il sogno” affronta i temi, i luoghi che hanno fatto la storia degli ultimi trent’anni tra le bellezze della Sicilia, la mafia, il maxi processo, la strage di Ustica, Falcone e Borsellino.
Tra le canzoni e le letture saranno proiettati filmati con immagini pubbliche e private delle sequenze delle stazioni artistiche di Pippo Pollina e momenti di vita comunitaria che fanno di questo spettacolo, per il suo carattere multimediale, una novità assoluta nel repertorio dell'artista. L’ingresso è gratuito.

Autore: Aurora Ranieri / teletermini.it

Termini Imerese: tanti problemi dei cittadini. Interrogazione urgente...

Politica
Comunicato Stampa
Gatto (T2014): Interrogazione urgente con risposta scritta e in aula su infiltrazioni di acque di natura sconosciuta su muro di contenimento in c.da rocca rossa
VISTO
  • L'articolo 77 della legge 267 (Testo unico delle leggi sull'ordinamento degli Enti Locali) definisce il Consigliere Comunale "Amministratore locale" al pari del Sindaco.
  • Al pari del sindaco la legge definisce il ruolo etico del consigliere (art.78) ricordando che il comportamento degli amministratori nell'esercizio delle proprie funzioni deve essere "improntato all'imparzialità ed al principio di buona amministrazione".
  • L'articolo 42 della legge  267 dice che "Il Consiglio è l'organo di indirizzo e di controllo politico - amministrativo" ed ha "competenza su programmi, piani finanziari, bilanci e relative variazioni".
Considerato
I consiglieri comunali, per l’effettivo esercizio delle loro funzioni, hanno diritto di prendere visione e di ottenere copia dei provvedimenti adottati dall’ente, nonché dalle aziende ed enti dipendenti e degli atti preparatori in essi richiamati, nonché di avere tutti i documenti amministrativi ai sensi dell’articolo 22 della legge 7 agosto 1990 n. 241 e tutte le informazioni e notizie in loro possesso, utili all’espletamento del proprio mandato. Essi sono tenuti al segreto nei casi specificamente determinati dalla legge.
I consiglieri comunali hanno diritto d’iniziativa su ogni questione sottoposta alla deliberazione del consiglio. Hanno inoltre il diritto di presentare interpellanze, interrogazioni, mozioni e ordini del giorno,
Visto
  • Le continue lamentele avanzate dai residenti mai ascoltate, i quali lamentano il cattivo odore emanato dalle acque che stagnano al di sopra del muro di contenimento, soprattutto nel periodo estivo che è ricettacolo di insetti vari che possono causare gravi conseguenze alla salute degli stessi residenti di c.da Rocca Rossa;
  • Decreto Legislativo 18 agosto 2000, n. 267 "Testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali", all'art.50 è così riportato al comma 5: in caso di emergenze sanitarie o di igiene pubblica a carattere esclusivamente locale le ordinanze contingibili e urgenti sono adottate dal sindaco, quale rappresentante della comunità locale.
  • La pericolosità in cui versa il muro di contenimento che in questi mesi ha subito danni rilevanti anche ad occhio nudo a verosimile causa del riversamento di acque di dubbia natura a tal punto che il muro trasuda copiosamente formando macchie melmose con verosimile rischio per la staticità dello stesso muro e del palazzo sottostante;
  • Questa amministrazione è al corrente della situazione dal mese di maggio, con lettera che i residenti hanno affidato alla redazione dell’avv. Sorce, il quale ha illustrato, anche con fotografie, la situazione drammatica del muro di cui sopra;
  • Le infiltrazioni sono oramai giunte anche all’interno del palazzo sottostante nei piani seminterrati;
Chiede
  • Di conoscere se la comunicazione dei residenti scritta dall’avvocato Sorce è stata presa in esame dagli uffici competenti;
  • Se la competenza del ripristino delle condizioni di bonifica necessarie a garantire la salute pubblica e l’incolumità dei passanti e dei residenti, è di questo Comune di Termini Imerese;
  • Se c’è stato un conseguente monitoraggio e verifica della natura delle acque che hanno causato l’infiltrazione e il ristagno;
  • Se sono avviati degli interventi che ad oggi non hanno comunque sortito alcun effetto migliorativo.

Restando in attesa di cortese e sollecita risposta, porgo cordiali saluti.
Antonio Gatto

fonte: teletermini

Agostino Bova: operaio Fiat uccide e si uccide. Alcune ipotesi



Era depresso e si sentiva profondamente umiliato per un licenziamento che riteneva ingiusto. In più a 56 anni non sapeva più cosa inventarsi per trovare un altro lavoro e tirare avanti con la famiglia. Potrebbe esserci tutto ciò dietro al gesto di un ex operaio della Fiat di Termini Imerese, Agostino Bova, che ieri ha ucciso la moglie Margherita Carollo, ha sparato alla figlia Ornella e poi si è suicidato. L’uomo aveva perduto il lavoro circa un anno e mezzo fa per un provvedimento disciplinare. Era stato accusato di aver usato il badge di un collega per scaricare buoni pasto, secondo i sindacati un «furto» di 55 euro. «Futili motivi — attacca il sindaco di Termini Salvatore Burrafato — che in altri tempi avrebbero comportato solo un richiamo. Ma la grande Fiat sa anche usare il pugno forte» . Anche gli ex colleghi e gli amici parlano di «una sanzione esagerata che lo aveva ridotto sul lastrico. Era profondamente depresso e in più doveva fare i conti anche con la depressione della moglie» . Se ci sia realmente questo dietro il suo gesto potrà rivelarlo forse la figlia Ornella, 30 anni, unica superstite del raptus di follia che si è consumato in una palazzina popolare vicino alla stazione ferroviaria. Dopo aver ucciso la moglie, Bova ha sparato alla figlia alla testa e credendola morta si è suicidato. Ma il colpo di pistola le ha trapassato il cranio senza fare danni: la tac ha escluso lesioni. E nonostante fosse ferita Ornella è riuscita a dare l’allarme chiamando al telefono il fidanzato. La notizia della tragedia famigliare di Bova ha raggiunto la delegazione dei sindacati Fiat mentre a Roma incontravano i vertici dell’azienda. Tutti parlano di «tragedia frutto della disperazione» . Duro anche il governatore Lombardo: «Quando ci si comporta da farabutti, i lavoratori vengono portati all’esasperazione e si arriva alla disperazione» .

calcioa.it

“Lo avevano licenziato un anno e mezzo fa alla Fiat… questo è Marchionne”, si sfoga una donna, parlando di Agostino Bova

“Sta bene”, dicono i medici. Ornella Bova, 31 anni, è stata colpita da un proiettile sparato dal padre, che l’ha rincorsa lungo il corridoio della loro abitazione. Poi l’uomo, Agostino Bova ha ucciso la moglie Margherita Carollo di 51 anni. E infine si è suicidato. È successo nei pressi della stazione di Termini Imerese, nella casa dove i Bova vivono e da dove Ornella è stata trasportata in elisoccorso fino a Palermo. Il risultati della Tac sono negativi, la ragazza non ha subito lesioni cerebrali. Ornella parla con i suoi familiari in una sala del pronto soccorso, poi entrano i medici e uno psicologo: è ancora sotto shock.
“Non sappiamo neanche come dirle cosa è successo a sua madre e a suo padre”, taglia corto un suo collega, studente come lei di Scienze del Turismo, all’università. “Il proiettile ha colpito Ornella alla testa ma solo di striscio”, spiega Marzio, il suo ragazzo, che chiede ai cronisti notizie di Agostino Bovo. Vuole sapere se è ancora vivo. Marzio addosso ha ancora la cravatta, doveva andare insieme a lei ad un matrimonio questa sera.
“E’ una ragazza deliziosa”, dice il padre di Marzio, che non conosceva i suoi genitori e che ha visto Ornella solo un paio di volte. L’omicida, di 56 anni, era un ex-operaio: “Lo avevano licenziato un anno e mezzo fa alla Fiat… questo è Marchionne”,  si sfoga una donna, parlando di Agostino Bova. Accanto a lei la sorella di Margherita, la moglie, dice che “probabilmente era in depressione. É stato licenziato, si, ma aveva trovato qualche lavoretto”. Poi chiede di non parlare più.  Ha appena la forza di sussurrare: “In questo momento vorrei spaccare tutto”.

livesicilia.it

La classe operaia al suicidio. Termini Imerese: licenziato da Fiat, fa una strage in famiglia

Da un anno e mezzo era a casa, senza lavoro. Silurato dalla Fiat per motivi disciplinari. Attanagliato dai problemi economici, braccato dalla depressione galoppante. Così il 28 luglio il gesto estremo: un ex operaio dello stabilimento di Termini Imerese si è arreso alla disperazione che da mesi aveva sconvolto la sua vita e ha deciso di stravolgere quella della sua famiglia: ha ammazzato la moglie, e sparato alla figlia, unica sopravvissuta, e poi si è suicidato.
PICCOLI LAVORETTI. Agostino Bova, disoccupato di 56 anni, viveva nel dramma: da tempo si arrangiava facendo piccoli lavoretti come il pescatore e il restauratore di mobili, hanno spiegato gli investigatori. Ma non bastavano.
La moglie Margherita Carollo aveva 51 anni. La figlia Ornella, trentenne, è stata trasportata a Palermo con l'elisoccorso.
La polizia sta cercando di accertare se l'arma usata fosse regolarmente detenuta e sta interrogando i vicini di casa della famiglia. L'inchiesta è coordinata dal pm Giacomo Urbano.

La ricostruzione: il primo colpo, l'inseguimento in corridoio, la pistola contro se stesso

Lo stabilimento Fiat di Termini Imerese (Getty).
 
La famiglia viveva nella zona della stazione di Termini, in via Navarra. Secondo le prime ricostruzioni l'uomo, incensurato, ha sparato alla moglie, poi ha inseguito nel corridoio la figlia, che ha cercato di fuggire, e ha aperto il fuoco.
Infine si è puntato la pistola addosso e ha scritto la parola fine. La moglie è morta subito; Bova poco dopo.
VICINI ALLARMATI. La figlia Ornella, colpita alla testa, è riuscita a scappare in strada dove è stata soccorsa da una pattuglia della polizia nel frattempo chiamata dai vicini che avevano sentito i colpi di pistola.
Portata al pronto soccorso del Civico di Palermo, è stata sottoposta a una tac al cranio e non sembra abbia subito lesioni cerebrali. Il proiettile non avrebbe trapassato la scatola cranica, la ragazza è vigile.

Il sindaco: «Cacciato per futili motivi, la grande Fiat sa anche usare il pugno forte»

Sergio Marchionne, amministratore delegato di Fiat.
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L'eco dell'omicidio-suicidio è arrivata anche al ministero per lo Sviluppo, dove era in corso una riunione tra i dirigenti della Fiat, i sindacati e rappresentanti delle istituzioni locali per discutere proprio del futuro dello stabilimento di Termini Imerese, che l'azienda automobilistica ha deciso di chiudere a fine anno.
INFORMATI DAL SINDACO. È stato il sindaco di Termini Imerese Salvatore Burrafato, presente all'incontro di Roma, a informare i dirigenti di Fiat e i funzionari del ministero del gesto compiuto dall'ex operaio.
«ERA SUL LASTRICO». Poi ha attaccato duramente: «Agostino aveva enormi problemi. Era stato licenziato per un futile motivo che in altri tempi avrebbe comportato solo un richiamo. Ma la grande Fiat sa anche usare il pugno forte. Da mesi era depresso, era sul lastrico, la moglie non lavorava e aveva difficoltà sempre maggiori».

Il governatore della Sicilia Lombardo: «Esasperazione ai massimi livelli»

Il presidente della Regione siciliana e leader del Mpa, Raffaele Lombardo.
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Il governatore della Sicilia, Raffaele Lombardo, ha commentato amaro: «Il nostro governo è stato sempre a fianco dei lavoratori. Siamo stati raggiunti da questa triste notizia. L'esasperazione ha raggiunto il massimo livello, serve una mobilitazione seria e decisa perché il governo non rinvii più le scelte per il futuro di Fiat».
«FATTA LA NOSTRA PARTE». Lombardo ha detto: «Noi abbiamo fatto la nostra parte, rendendo più appetibile l'insediamento con centinaia di milioni di investimenti».
Giovedì, 28 Luglio 2011

lettera43

Fiat: vertenza in stallo, sciopero a Termini Imerese. A Roma vertice tra azienda, sindacati e Invitalia

TERMINI IMERESE (PALERMO) - Ferma la produzione alla Fiat di Termini Imerese. Gli operai hanno deciso di incrociare le braccia dopo avere appreso telefonicamente dalla delegazione sindacale di Fim Fiom e Uilm che hanno partecipato a una riunione al ministero per lo Sviluppo che non ci sarebbero novità positive riguardo il futuro dello stabilimento. All'incontro partecipano rappresentanti della Fiat, delle istituzioni siciliane, sindacati e Invitalia, l'advisor che ha definito la short list delle imprese interessate a rilevare tutto o parte dello stabilimento siciliano, che il Lingotto ha deciso di chiudere a fine anno.
L'esasperazione unisce i rappresentanti sindacali al termine del tavolo sullo stabilimento Fiat di Termini Imerese, nessuno dei piani industriali proposti sembra in grado di garantire il lavoro degli oltre duemila dipendenti, considerando anche l'indotto. "La pazienza è finita", attacca il segretario generale della Fiom Maurizio Landini, mentre il leader della Uilm, Rocco Palombella, parla di un lavoro "non solo deludente, ma inutile" svolto dal Governo finora. "Alla ripresa metteremo in campo una iniziativa di lotta non solo a Termini ma anche qui sotto il ministero", continua Palombella, mentre il segretario confederale della Fim, Bruno Vitali, è convinto che "ci vuole una forte volontà politica per trovare una soluzione". Da più parti arriva la richiesta di incontrare personalmente il ministro dello Sviluppo Paolo Romani nonché la critica alla Fiat che "si ostina a restare spettatrice", con le parole del segretario confederale dell'Ugl, Cristina Ricci.

ansa