Fiat: vertenza in stallo, sciopero a Termini Imerese. A Roma vertice tra azienda, sindacati e Invitalia

TERMINI IMERESE (PALERMO) - Ferma la produzione alla Fiat di Termini Imerese. Gli operai hanno deciso di incrociare le braccia dopo avere appreso telefonicamente dalla delegazione sindacale di Fim Fiom e Uilm che hanno partecipato a una riunione al ministero per lo Sviluppo che non ci sarebbero novità positive riguardo il futuro dello stabilimento. All'incontro partecipano rappresentanti della Fiat, delle istituzioni siciliane, sindacati e Invitalia, l'advisor che ha definito la short list delle imprese interessate a rilevare tutto o parte dello stabilimento siciliano, che il Lingotto ha deciso di chiudere a fine anno.
L'esasperazione unisce i rappresentanti sindacali al termine del tavolo sullo stabilimento Fiat di Termini Imerese, nessuno dei piani industriali proposti sembra in grado di garantire il lavoro degli oltre duemila dipendenti, considerando anche l'indotto. "La pazienza è finita", attacca il segretario generale della Fiom Maurizio Landini, mentre il leader della Uilm, Rocco Palombella, parla di un lavoro "non solo deludente, ma inutile" svolto dal Governo finora. "Alla ripresa metteremo in campo una iniziativa di lotta non solo a Termini ma anche qui sotto il ministero", continua Palombella, mentre il segretario confederale della Fim, Bruno Vitali, è convinto che "ci vuole una forte volontà politica per trovare una soluzione". Da più parti arriva la richiesta di incontrare personalmente il ministro dello Sviluppo Paolo Romani nonché la critica alla Fiat che "si ostina a restare spettatrice", con le parole del segretario confederale dell'Ugl, Cristina Ricci.

ansa

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