Termini Imerese: oggi al via la IV Notte Bianca

Conto alla rovescia per la quarta edizione della Notte Bianca termitana. Il programma ufficiale della manifestazione, che si terrà sabato 31 luglio, è stato presentato ieri durante la conferenza stampa tenutasi presso la sede storica del comune alla presenza del sindaco Totò Burrafato, dell’assessore alle Attività produttive Giuseppe Volante, del presidente dell’Ascom Nicola Cascino, del presidente dell’associazione Politeia e del segretario cittadino di Casartigiani Giuseppe Profita. Un calendario ricco di eventi quello proposto dall’organizzazione che coinvolgerà l’intera città: dalla parte alta, ovvero il centro storico, a quella bassa, zona commerciale della città. Una novità di quest’anno quella dell’organizzazione che ha scelto di riportare a Termini Alta alcuni degli eventi della Notte Bianca sfruttando luoghi come la via Roma, il museo civico e piazza Duomo. Diversi gli spettacoli artistico - culturali, gastronomici e d’intrattenimento previsti, che accompagneranno cittadini e non fino a tarda serata. Ad aprire la manifestazione, il piano bar e la visita guidata delle Terme, una delle principali bellezze della città da cui ne prende anche il nome. A seguire, alle 22, la sfilata d’auto d’epoca (previo giro in corso Umberto e Margherita). Alle 21, in via Bagni, sarà allestito il villaggio gastronomico che offrirà diverse specialità locali e non, e che sarà seguito, alle 21.30, da uno spettacolo di musica siciliana. Spettacoli musicali, sempre alla stessa ora, anche nella zona del corso Umberto e Margherita, piazza La Masa e via Vittorio Emanuele, dove diversi gruppi musicali allieteranno con le loro performance la gente in strada: i Loaders in via Vittorio Emanuele, i Matrimia e gli Improvviso in corso Umberto e Margherita, Giusy e Francesco in piazza La Masa, Alessandro e Alessia  in via Ferrara, Tony Duca in piazza del Carmelo, ed infine gli Ottoni animati, gruppo itinerante. Presenti lungo il percorso dedicato alla manifestazione anche diversi artisti di strada (trampolieri, mangiatori di fuoco, giocolieri) che sorprenderanno il pubblico con fantastici numeri. Saranno proiettati inoltre,  a partire dalle 22.30, diverse immagini del archeologico di Termini Imerese. Numerosi gli eventi culturali previsti nel centro storico a partire dalle 21: l’estemporanea di pittura e arte a cura dell’artista termitano Totò Gatto, la mostra dei cartapestai in via Roma, quella fotografica a cura della UIF e la visita guidata alle catacombe nella chiesa di S. Orsola, l’orchestra popolare Rosa Parks e la proiezione di immagini antiche della città alla chiesa dell’Annunziata, ‘Accordion group’ e ‘Musica a colori’ in concerto presso la chiesa di S. Giacomo. A Termini Alta, sempre a partire dalle 21, saranno invece previsti: la visita guidata e il concerto dell’artista Enrico Gatto al museo civico, mentre a piazza Duomo ci saranno diverse esibizioni delle scuole di ballo termitano. Alle 23.00, in piazza La Masa, ci sarà il momento dedicato al cabaret con lo spettacolo di Tony Carbone, seguito dal cabaret di uno dei personaggi di Zelig. A chiudere la serata, musica ed intrattenimento a cura di Radio 105 con Daniele Battaglia. Un’occasione, insomma, che mira al rilancio delle attività commerciali e soprattutto della città. Per l'assessore alle Attività produttive Giuseppe Volante, "occorre sfruttare il momendo ludico quale occasione dello sviluppo locale". Per Nicola Cascino, presidente dell'Ascom, "la Notte Bianca punta alla valorizzazione delle risorse della nostra città che ha un notevolissimo patrimonio artistico culturale". Secondo il segretario cittadino di Casartigiani, Giuseppe Profita, “occorre puntare sui grandi eventi che danno ossigeno alle casse delle imprese”. "Risvegliare l'orgoglio termitano è  il nostro obiettivo - spiega Totò Scaccia, presidente di Politeia". Per il sindaco Totò Burrafato "Termini vive una grande situazione di disagio e in una notte non si può cambiare tutto. Siamo convinti, però, che si può rialzare. Termini è ricchissima di profili culturali. La Notte Bianca è il punto di partenza dell'estate termitana”.

himeraonline

Stop alla produzione nello stabilimento della Fiat di Termini Imerese.

Gli operai hanno deciso di scioperare dopo avere appreso telefonicamente dalla delegazione sindacale di Fim Fiom e Uilm che sta partecipando a una riunione al ministero per lo Sviluppo che non ci sarebbero novita' positive riguardo il futuro dello stabilimento.

"Non parteciperemo a nessun tavolo, propedeutico o preparatorio ad ulteriori tavoli per Termini Imerese".

Lo dice il Presidente della Regione siciliana, Raffaele Lombardo, apprendendo della convocazione a Roma per il 3 agosto prossimo.

"Questi inviti sono solo una perdita di tempo - continua Lombardo - e invece non c'e' piu' un attimo da perdere. Non e' ulteriormente tollerabile questo gioco al rinvio che il Governo nazionale sta conducendo sulla pelle dei lavoratori termitani".

"Da Roma - incalza il Presidente della Regione - devono avere il coraggio di scegliere subito il progetto che fornisce le maggiori garanzie perche' a Termini resti la produzione automobilistica".

"Per questi motivi la delegazione siciliana non partecipera', il prossimo 3 agosto a Roma, al tavolo ministeriale. Ci aspettiamo, piuttosto - conclude Lombardo - l'immediato sblocco dei fondi Fas per consentire l'avvio delle attivita' legate all'Accordo di Programma Quadro per Termini Imerese, senza ulteriori rinvii a tavoli propedeutici o istituzionali, oggi o a settembre".

Intanto, vengono considerate "buone" dai medici le condizioni di Ornella Bova, la trentenne ferita ieri con un colpo di pistola alla testa sparato dal padre Agostino, 56 anni, che poi ha ucciso la moglie Margherita Carollo e si e' suicidato, in casa a Termini Imerese. La donna, ferita di striscio alla testa, e' ancora in osservazione al Civico di Palermo ma potrebbe essere dimessa in giornata. La Procura di Termini Imerese - come riferisce l'Ansa - ha disposto l'autopsia sulle salme anche se, con la morte dell'omicida, l'inchiesta non avra' sviluppi ulteriori.

parcodeinebrodi

Il drammatico racconto della figlia dell'operaio Agostino Bova omicida-suicida di Termini Imerese

di ROMINA MARCECA e GIUSI SPICA
"Ho sentito mio padre armare la pistola in camera da letto. Poi è arrivato da me. Eravamo faccia a faccia. Ho tentato di disarmarlo, poi il colpo in fronte. Mi sono girata, ho corso lungo il corridoio. È partito il secondo colpo. Dietro l'orecchio. Sono caduta. È stato terribile. Non credevo ai miei occhi". A meno di 24 ore dalla tragedia, Ornella mette in fila, confusamente, i frame del film dell'orrore di cui è stata protagonista. Lo fa a più riprese, davanti ai medici e alla psicologa che l'hanno assistita per una notte intera in una stanzetta d'isolamento del pronto soccorso dell'ospedale Civico.

Un racconto disarticolato e pieno di buchi, fatto anche davanti alla polizia, che ricostruisce quegli attimi di follia che hanno spinto il padre, Agostino Bova, 56 anni, ex operaio della Fiat, a impugnare la pistola per sterminare la sua famiglia e darsi la morte subito dopo. Quella calibro 6,35, adesso, è al centro delle indagini della polizia e del sostituto procuratore Giacomo Urbano: l'arma è risultata rubata. E con molta probabilità Bova l'ha acquistata al mercato nero. Ieri in commissariato sono stati sentiti anche su questo punto la figlia Valentina, i vicini e i conoscenti di Bova.

Un tassello, in questa tragedia, che rafforza l'ipotesi della premeditazione da parte dell'ex operaio della Fiat. In casa, infatti, Bova aveva altre due armi, una calibro 22 e un fucile calibro 12, regolarmente detenute. Forse ha acquistato un'arma più potente per non rischiare di fallire i suoi obiettivi. Secondo una prima ricostruzione, Ornella si sarebbe salvata proprio grazie alla mira poco precisa del padre, per via delle due dita mancanti nella mano destra.

Quando ieri mattina Ornella si è svegliata, dopo una notte passata in barella, a tenerle la mano c'era il fidanzato Marzio Favognano. È stato lui il primo a sapere dell'accaduto: Ornella lo ha chiamato al cellulare per lanciare l'allarme. In mattinata il ragazzo si è dovuto allontanare per essere interrogato dagli investigatori. A dargli il cambio, un cordone di zii e cugini pronti a fare da scudo contro intrusi e cronisti. "La bambina - diceva una zia materna, occhi lucidi e voce rotta - non sa ancora che la madre, mia sorella minore, non ce l'ha fatta. Le abbiamo detto che è gravissima, stiamo tentando di prepararla gradualmente al trauma e non vogliamo che lo sappia dalla stampa".

Del suicidio del padre, invece, Ornella sapeva già: "È rimasta impassibile", si fanno sfuggire i familiari. Di quel padre, uomo taciturno e riservato, Ornella ricorda lo sguardo folle che ha scorto nella concitazione di quegli attimi incredibili. Anzi, sono proprio quegli occhi l'immagine più vivida, quella che Ornella descrive con maggiore lucidità. Rabbrividendo.

Ad accompagnarla lungo il sentiero dei ricordi, una psicologa volontaria e i parenti della madre: "Niente interviste - ripetono - ha bisogno di elaborare il lutto". Alle dieci i medici di guardia in pronto soccorso la visitano. Ornella racconta di un fastidio all'udito: uno dei colpi, il secondo, l'ha ferita di striscio proprio dietro l'orecchio. Scortata da un portantino, la ragazza viene trasferita al reparto di audiologia. Durante la spola da un reparto all'altro, parla al cellulare con amici e parenti. Li rassicura. Ed è sempre lei che, alle 13, chiede ai medici di dimetterla con qualche ora di anticipo rispetto al previsto: "Voglio tornare a casa".

Prima di uscire dall'ambiente protetto dell'ospedale, però, deve sapere la verità. Sostenuta dalla sorella minore, Valentina, 26 anni, e dalla psicologa, Ornella apprende della morte della madre. Ancora in pigiama, attraversa i corridoi dell'ospedale ed esce dal retro del pronto soccorso. Monta su un'utilitaria rossa guidata da uno zio e sparisce dietro il finestrino.

A Termini Imerese, un paese ancora attonito, ci sono i familiari ad attenderla. In via Navarra 6, un condominio all'interno di una cooperativa, teatro della tragedia, l'eco di quegli spari è ancora difficile da dimenticare. Gli inquilini si informano sui funerali. Ma è ancora presto per piangere le vittime. Oggi ci sarà l'autopsia nel reparto di Medicina legale del Policlinico. "Ho sentito tre, quattro, e poi ancora spari - racconta la signora Indovina, che abita al quarto piano dello stabile beige - Stanotte non abbiamo dormito. Ho una bambina piccola ancora sotto choc".

A vedere la ferita in fronte a Ornella è stata per prima Anna Venticinque. Abita sullo stesso pianerottolo dei Bova, al terzo piano: "Non ho sentito gli spari, ma le urla disperate di Ornella e poi quelle della cugina Ivana e del marito Dario. Anche loro abitano nello stesso stabile". Ivana Mercurio ha cercato di soccorrere la cugina, ma in preda al panico è riuscita solo a dire: "Anna ti prego chiedi aiuto". Dario piangendo ha esclamato: "È successo un macello".

palermorepubblica.it

Su Termini Imerese si avvicina pericolosamente la dead line del 31 dicembre

Fiat – Su Termini Imerese si avvicina pericolosamente la dead line del 31 dicembre decisa dalla Fiat per abbandonare il sito siciliano. Nessuno dei piani industriali al vaglio dell'advisor pubblico Invitalia può garantire occupazione ai 2.300 lavoratori del sito siciliano e il loro futuro rimane in sospeso. Intanto, dopo la chiusura della Cnh di Imola avvenuta il primo giugno scorso, il Lingotto ha annunciato la vendita dello stabilimento Irisbus di Grottaminarda, nella valle Ufita, in provincia di Avellino, al gruppo imprenditoriale molisano che fa capo alla famiglia Di Risio, lo stesso in corsa per rilevare un "lotto" di Termini Imerese. Seri rischi quindi per i 700 lavoratori, più quelli dell'indotto, che fino ad oggi hanno prodotto gli autobus della Iveco.

rassegna.it

Spettacolo: Pippo Pollina in versione multimediale a Termini Imerese

Si terrà venerdì presso il chiostro di Santa Chiara in via Garibaldi a Termini Imerese, alle 21.30, lo spettacolo di Pippo Pollina "Abitare il sogno", che è anche il titolo di un libro uscito di recente con le prefazioni di Gianfranco Caselli e Franco Battiato. Lo spettacolo va in scena da alcuni mesi e rappresenta un viaggio di musica, immagini e parole lungo 30 anni in cui l'artista si racconta con coinvolgente passione. Sulla scena soltanto la sua chitarra, il suo pianoforte e il sax di Gaspare Palazzolo.
Eclettico cantautore siciliano, musicista poliedrico, Pollina si può definire l’ultimo esponente della canzone politica italiana. Ha collaborato con artisti di caratura internazionale come Georges Moustaki, Konstantin Wecher, gli Intillimani, Franco Battiato.
“Abitare il sogno” affronta i temi, i luoghi che hanno fatto la storia degli ultimi trent’anni tra le bellezze della Sicilia, la mafia, il maxi processo, la strage di Ustica, Falcone e Borsellino.
Tra le canzoni e le letture saranno proiettati filmati con immagini pubbliche e private delle sequenze delle stazioni artistiche di Pippo Pollina e momenti di vita comunitaria che fanno di questo spettacolo, per il suo carattere multimediale, una novità assoluta nel repertorio dell'artista. L’ingresso è gratuito.

Autore: Aurora Ranieri / teletermini.it

Termini Imerese: tanti problemi dei cittadini. Interrogazione urgente...

Politica
Comunicato Stampa
Gatto (T2014): Interrogazione urgente con risposta scritta e in aula su infiltrazioni di acque di natura sconosciuta su muro di contenimento in c.da rocca rossa
VISTO
  • L'articolo 77 della legge 267 (Testo unico delle leggi sull'ordinamento degli Enti Locali) definisce il Consigliere Comunale "Amministratore locale" al pari del Sindaco.
  • Al pari del sindaco la legge definisce il ruolo etico del consigliere (art.78) ricordando che il comportamento degli amministratori nell'esercizio delle proprie funzioni deve essere "improntato all'imparzialità ed al principio di buona amministrazione".
  • L'articolo 42 della legge  267 dice che "Il Consiglio è l'organo di indirizzo e di controllo politico - amministrativo" ed ha "competenza su programmi, piani finanziari, bilanci e relative variazioni".
Considerato
I consiglieri comunali, per l’effettivo esercizio delle loro funzioni, hanno diritto di prendere visione e di ottenere copia dei provvedimenti adottati dall’ente, nonché dalle aziende ed enti dipendenti e degli atti preparatori in essi richiamati, nonché di avere tutti i documenti amministrativi ai sensi dell’articolo 22 della legge 7 agosto 1990 n. 241 e tutte le informazioni e notizie in loro possesso, utili all’espletamento del proprio mandato. Essi sono tenuti al segreto nei casi specificamente determinati dalla legge.
I consiglieri comunali hanno diritto d’iniziativa su ogni questione sottoposta alla deliberazione del consiglio. Hanno inoltre il diritto di presentare interpellanze, interrogazioni, mozioni e ordini del giorno,
Visto
  • Le continue lamentele avanzate dai residenti mai ascoltate, i quali lamentano il cattivo odore emanato dalle acque che stagnano al di sopra del muro di contenimento, soprattutto nel periodo estivo che è ricettacolo di insetti vari che possono causare gravi conseguenze alla salute degli stessi residenti di c.da Rocca Rossa;
  • Decreto Legislativo 18 agosto 2000, n. 267 "Testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali", all'art.50 è così riportato al comma 5: in caso di emergenze sanitarie o di igiene pubblica a carattere esclusivamente locale le ordinanze contingibili e urgenti sono adottate dal sindaco, quale rappresentante della comunità locale.
  • La pericolosità in cui versa il muro di contenimento che in questi mesi ha subito danni rilevanti anche ad occhio nudo a verosimile causa del riversamento di acque di dubbia natura a tal punto che il muro trasuda copiosamente formando macchie melmose con verosimile rischio per la staticità dello stesso muro e del palazzo sottostante;
  • Questa amministrazione è al corrente della situazione dal mese di maggio, con lettera che i residenti hanno affidato alla redazione dell’avv. Sorce, il quale ha illustrato, anche con fotografie, la situazione drammatica del muro di cui sopra;
  • Le infiltrazioni sono oramai giunte anche all’interno del palazzo sottostante nei piani seminterrati;
Chiede
  • Di conoscere se la comunicazione dei residenti scritta dall’avvocato Sorce è stata presa in esame dagli uffici competenti;
  • Se la competenza del ripristino delle condizioni di bonifica necessarie a garantire la salute pubblica e l’incolumità dei passanti e dei residenti, è di questo Comune di Termini Imerese;
  • Se c’è stato un conseguente monitoraggio e verifica della natura delle acque che hanno causato l’infiltrazione e il ristagno;
  • Se sono avviati degli interventi che ad oggi non hanno comunque sortito alcun effetto migliorativo.

Restando in attesa di cortese e sollecita risposta, porgo cordiali saluti.
Antonio Gatto

fonte: teletermini

Agostino Bova: operaio Fiat uccide e si uccide. Alcune ipotesi



Era depresso e si sentiva profondamente umiliato per un licenziamento che riteneva ingiusto. In più a 56 anni non sapeva più cosa inventarsi per trovare un altro lavoro e tirare avanti con la famiglia. Potrebbe esserci tutto ciò dietro al gesto di un ex operaio della Fiat di Termini Imerese, Agostino Bova, che ieri ha ucciso la moglie Margherita Carollo, ha sparato alla figlia Ornella e poi si è suicidato. L’uomo aveva perduto il lavoro circa un anno e mezzo fa per un provvedimento disciplinare. Era stato accusato di aver usato il badge di un collega per scaricare buoni pasto, secondo i sindacati un «furto» di 55 euro. «Futili motivi — attacca il sindaco di Termini Salvatore Burrafato — che in altri tempi avrebbero comportato solo un richiamo. Ma la grande Fiat sa anche usare il pugno forte» . Anche gli ex colleghi e gli amici parlano di «una sanzione esagerata che lo aveva ridotto sul lastrico. Era profondamente depresso e in più doveva fare i conti anche con la depressione della moglie» . Se ci sia realmente questo dietro il suo gesto potrà rivelarlo forse la figlia Ornella, 30 anni, unica superstite del raptus di follia che si è consumato in una palazzina popolare vicino alla stazione ferroviaria. Dopo aver ucciso la moglie, Bova ha sparato alla figlia alla testa e credendola morta si è suicidato. Ma il colpo di pistola le ha trapassato il cranio senza fare danni: la tac ha escluso lesioni. E nonostante fosse ferita Ornella è riuscita a dare l’allarme chiamando al telefono il fidanzato. La notizia della tragedia famigliare di Bova ha raggiunto la delegazione dei sindacati Fiat mentre a Roma incontravano i vertici dell’azienda. Tutti parlano di «tragedia frutto della disperazione» . Duro anche il governatore Lombardo: «Quando ci si comporta da farabutti, i lavoratori vengono portati all’esasperazione e si arriva alla disperazione» .

calcioa.it

“Lo avevano licenziato un anno e mezzo fa alla Fiat… questo è Marchionne”, si sfoga una donna, parlando di Agostino Bova

“Sta bene”, dicono i medici. Ornella Bova, 31 anni, è stata colpita da un proiettile sparato dal padre, che l’ha rincorsa lungo il corridoio della loro abitazione. Poi l’uomo, Agostino Bova ha ucciso la moglie Margherita Carollo di 51 anni. E infine si è suicidato. È successo nei pressi della stazione di Termini Imerese, nella casa dove i Bova vivono e da dove Ornella è stata trasportata in elisoccorso fino a Palermo. Il risultati della Tac sono negativi, la ragazza non ha subito lesioni cerebrali. Ornella parla con i suoi familiari in una sala del pronto soccorso, poi entrano i medici e uno psicologo: è ancora sotto shock.
“Non sappiamo neanche come dirle cosa è successo a sua madre e a suo padre”, taglia corto un suo collega, studente come lei di Scienze del Turismo, all’università. “Il proiettile ha colpito Ornella alla testa ma solo di striscio”, spiega Marzio, il suo ragazzo, che chiede ai cronisti notizie di Agostino Bovo. Vuole sapere se è ancora vivo. Marzio addosso ha ancora la cravatta, doveva andare insieme a lei ad un matrimonio questa sera.
“E’ una ragazza deliziosa”, dice il padre di Marzio, che non conosceva i suoi genitori e che ha visto Ornella solo un paio di volte. L’omicida, di 56 anni, era un ex-operaio: “Lo avevano licenziato un anno e mezzo fa alla Fiat… questo è Marchionne”,  si sfoga una donna, parlando di Agostino Bova. Accanto a lei la sorella di Margherita, la moglie, dice che “probabilmente era in depressione. É stato licenziato, si, ma aveva trovato qualche lavoretto”. Poi chiede di non parlare più.  Ha appena la forza di sussurrare: “In questo momento vorrei spaccare tutto”.

livesicilia.it

La classe operaia al suicidio. Termini Imerese: licenziato da Fiat, fa una strage in famiglia

Da un anno e mezzo era a casa, senza lavoro. Silurato dalla Fiat per motivi disciplinari. Attanagliato dai problemi economici, braccato dalla depressione galoppante. Così il 28 luglio il gesto estremo: un ex operaio dello stabilimento di Termini Imerese si è arreso alla disperazione che da mesi aveva sconvolto la sua vita e ha deciso di stravolgere quella della sua famiglia: ha ammazzato la moglie, e sparato alla figlia, unica sopravvissuta, e poi si è suicidato.
PICCOLI LAVORETTI. Agostino Bova, disoccupato di 56 anni, viveva nel dramma: da tempo si arrangiava facendo piccoli lavoretti come il pescatore e il restauratore di mobili, hanno spiegato gli investigatori. Ma non bastavano.
La moglie Margherita Carollo aveva 51 anni. La figlia Ornella, trentenne, è stata trasportata a Palermo con l'elisoccorso.
La polizia sta cercando di accertare se l'arma usata fosse regolarmente detenuta e sta interrogando i vicini di casa della famiglia. L'inchiesta è coordinata dal pm Giacomo Urbano.

La ricostruzione: il primo colpo, l'inseguimento in corridoio, la pistola contro se stesso

Lo stabilimento Fiat di Termini Imerese (Getty).
 
La famiglia viveva nella zona della stazione di Termini, in via Navarra. Secondo le prime ricostruzioni l'uomo, incensurato, ha sparato alla moglie, poi ha inseguito nel corridoio la figlia, che ha cercato di fuggire, e ha aperto il fuoco.
Infine si è puntato la pistola addosso e ha scritto la parola fine. La moglie è morta subito; Bova poco dopo.
VICINI ALLARMATI. La figlia Ornella, colpita alla testa, è riuscita a scappare in strada dove è stata soccorsa da una pattuglia della polizia nel frattempo chiamata dai vicini che avevano sentito i colpi di pistola.
Portata al pronto soccorso del Civico di Palermo, è stata sottoposta a una tac al cranio e non sembra abbia subito lesioni cerebrali. Il proiettile non avrebbe trapassato la scatola cranica, la ragazza è vigile.

Il sindaco: «Cacciato per futili motivi, la grande Fiat sa anche usare il pugno forte»

Sergio Marchionne, amministratore delegato di Fiat.
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L'eco dell'omicidio-suicidio è arrivata anche al ministero per lo Sviluppo, dove era in corso una riunione tra i dirigenti della Fiat, i sindacati e rappresentanti delle istituzioni locali per discutere proprio del futuro dello stabilimento di Termini Imerese, che l'azienda automobilistica ha deciso di chiudere a fine anno.
INFORMATI DAL SINDACO. È stato il sindaco di Termini Imerese Salvatore Burrafato, presente all'incontro di Roma, a informare i dirigenti di Fiat e i funzionari del ministero del gesto compiuto dall'ex operaio.
«ERA SUL LASTRICO». Poi ha attaccato duramente: «Agostino aveva enormi problemi. Era stato licenziato per un futile motivo che in altri tempi avrebbe comportato solo un richiamo. Ma la grande Fiat sa anche usare il pugno forte. Da mesi era depresso, era sul lastrico, la moglie non lavorava e aveva difficoltà sempre maggiori».

Il governatore della Sicilia Lombardo: «Esasperazione ai massimi livelli»

Il presidente della Regione siciliana e leader del Mpa, Raffaele Lombardo.
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Il governatore della Sicilia, Raffaele Lombardo, ha commentato amaro: «Il nostro governo è stato sempre a fianco dei lavoratori. Siamo stati raggiunti da questa triste notizia. L'esasperazione ha raggiunto il massimo livello, serve una mobilitazione seria e decisa perché il governo non rinvii più le scelte per il futuro di Fiat».
«FATTA LA NOSTRA PARTE». Lombardo ha detto: «Noi abbiamo fatto la nostra parte, rendendo più appetibile l'insediamento con centinaia di milioni di investimenti».
Giovedì, 28 Luglio 2011

lettera43

Fiat: vertenza in stallo, sciopero a Termini Imerese. A Roma vertice tra azienda, sindacati e Invitalia

TERMINI IMERESE (PALERMO) - Ferma la produzione alla Fiat di Termini Imerese. Gli operai hanno deciso di incrociare le braccia dopo avere appreso telefonicamente dalla delegazione sindacale di Fim Fiom e Uilm che hanno partecipato a una riunione al ministero per lo Sviluppo che non ci sarebbero novità positive riguardo il futuro dello stabilimento. All'incontro partecipano rappresentanti della Fiat, delle istituzioni siciliane, sindacati e Invitalia, l'advisor che ha definito la short list delle imprese interessate a rilevare tutto o parte dello stabilimento siciliano, che il Lingotto ha deciso di chiudere a fine anno.
L'esasperazione unisce i rappresentanti sindacali al termine del tavolo sullo stabilimento Fiat di Termini Imerese, nessuno dei piani industriali proposti sembra in grado di garantire il lavoro degli oltre duemila dipendenti, considerando anche l'indotto. "La pazienza è finita", attacca il segretario generale della Fiom Maurizio Landini, mentre il leader della Uilm, Rocco Palombella, parla di un lavoro "non solo deludente, ma inutile" svolto dal Governo finora. "Alla ripresa metteremo in campo una iniziativa di lotta non solo a Termini ma anche qui sotto il ministero", continua Palombella, mentre il segretario confederale della Fim, Bruno Vitali, è convinto che "ci vuole una forte volontà politica per trovare una soluzione". Da più parti arriva la richiesta di incontrare personalmente il ministro dello Sviluppo Paolo Romani nonché la critica alla Fiat che "si ostina a restare spettatrice", con le parole del segretario confederale dell'Ugl, Cristina Ricci.

ansa

Termini Imerese: follia di un ex operaio spara a moglie e figlia e poi si uccide

Un uomo ha ammazzato la moglie e sparato alla figlia e si è suicidato. Il drammatico fatto è accaduto a Termini Imerese. L’uomo si chiamava Agostino Bova, 56 anni, la moglie Margherita Carollo, 51 anni. La figlia Ornella, 30 anni, è stata trasportata a Palermo con l’elisoccorso. L’uomo era un ex operaio della Fiat.
La famiglia viveva nella zona della stazione di Termini Imerese, in via Navarra. Secondo le prime ricostruzioni l’uomo, che sarebbe stato incensurato, ha sparato alla moglie, poi ha inseguito nel corridoio la figlia, che ha cercato di fuggire, e infine si è puntato la pistola addosso e ha fatto fuoco. La moglie è morta subito; Bova poco dopo.
Era stato licenziato un anno e mezzo fa dalla Fiat di Termini Imerese Agostino Bova, l’uomo che oggi ha ucciso la moglie e ferito la figlia di 30 anni. Secondo indiscrezioni si sarebbe trattato di un licenziamento disciplinare. La figlia, Ornella, che in un primo momento sembrava in fin di vita, è al pronto soccorso del Civico di Palermo. E’ stata sottoposta a una tac al cranio e non sembra abbia subito lesioni cerebrali. Il proiettile non avrebbe trapassato la scatola cranica. Ornella Bova è vigile.

livesicilia.it

Tragedia familiare a Termini Imerese, spara a moglie e figlia poi si suicida

L'uomo si chiamava Agostino Bova, 56 anni, mentre la moglie Margherita Carollo. Non si conoscono al momento le ragioni alla base del tragico gesto. Sul posto in via Navarra, ci sono gli uomini del commissariato per i primi accertamenti e per ascoltare familiari e vicini di casa. La figlia della coppia, Ornella Bova, 29 anni, e' stata trasferita in elisoccorso a Palermo. Le sue condizioni sono disperate.

adnkronos

Un ex operaio della Fiat di Termini Imerese Agostino Bova è rientrato a casa, ha sparato alla moglie di 53 anni, uccidendola sul colpo. Ricoverata in gravi condizioni la figlia di 30 anni, rimasta ferita

TERMINI IMERESE (PALERMO) - Omicidio-suicidio a Termini Imerese, nel Palermitano. Un uomo di 56 anni, ex operaio della Fiat, ha sparato alla moglie, 53enne, uccidendola sul colpo, e alla figlia, 30 anni, rimasta gravemente ferita. Poi si è a sua volta puntato contro l'arma togliendosi la vita. La sparatoria è avvenuta nell'abitazione in cui i tre vivevano in via Navarra. La notizia è stata riferita da Roberto Mastrosimone, sindacalista della Fiat.

L'OMICIDA. A sparare è stato Agostino Bova. L'uomo era stato licenziato un anno e mezzo fa dalla Fiat di Termini Imerese. Secondo indiscrezioni si sarebbe trattato di un licenziamento disciplinare.

LA GIOVANE FERITA.
La figlia, Ornella, che in un primo momento sembrava in fin di vita, è stata portata in elicottero al pronto soccorso del Civico di Palermo. La giovane è stata sottoposta a una tac al cranio e non sembra abbia subito lesioni cerebrali. Il proiettile non avrebbe trapassato la scatola cranica.

tg1rai

Termini Imerese, operaio uccide la moglie e spara alla figlia

Palermo, 28 lug. (TMNews) - Un ex operaio dello stabilimento Fiat di Termini Imerese, dopo essere rientrato a casa, ha sparato alla moglie e alla figlia, e quindi ha rivolto l'arma contro di sè. La moglie è morta sul colpo, lui e la figlia versano in gravi condizioni. La notizia è stata confermata da Roberto Mastrosimone, sindacalista della Fiat.

Licenziato da Fiat uccide moglie, ferisce figlia e si suicida

 Un ex operaio licenziato dalla Fiat un anno e mezzo fa ha ammazzato la moglie e sparato in testa alla figlia, che e' rimasta ferita, e si e' suicidato. Il drammatico episodio e' avvenuto a Termini Imerese.
L'uomo si chiama Agostino Bova, 56 anni, la moglie Margherita Carollo, 51 anni. La figlia Ornella, 30 anni, non avrebbe subito danni cerebrali. (ANSA).

La tragedia di Agostino Bova. La tragedia della Fiat. Si ferma la produzione a Termini Imerese.

Gli operai hanno deciso di incrociare le braccia dopo avere appreso telefonicamente dalla delegazione sindacale di Fim Fiom e Uilm che ha partecipato una riunione al ministero per lo Sviluppo che non ci sarebbero novità positive riguardo il futuro dello stabilimento. E a Roma è arrivata la notizia dell’omicidio suicidio. Salvatore Burrafato, sindaco di Termini, è sconvolto. Ma accetta di scambiare qualche battuta con Livesicilia.
Sindaco, qual è la prima reazione.
“Siamo sconvolti, distrutti. Questa tragedia è figlia di una scelta drastica. Una famiglia inghiottita da un dramma imprevisto e complessivo”.
Perchè l’operaio Bova era stato licenziato?
“Nel clima che si vive alla Fiat di Termini ci può scappare l’esasperazione”.
Ci sono scappati i morti, purtroppo.
“Non voglio dire che ci sia un legame diretto. Ma è un episodio tremendo indicativo del disagio dell’intera comunità”.
Lei che farà?
“Ci penserò. Sono distrutto”.

Uccide la moglie e si spara Dramma a Termini Imerese

Problemi economici e depressione avrebbero fatto scatatre la scintilla che ha portato al folle gesto
TERMINI IMERESE. Una tragedia divampata per la disperazione con alla base problemi economici e depressione causata dalla perdita del posto di lavoro: sarebbero queste le ragioni scatenanti del dramma familiare verificatosi oggi a Termini Imerese, dove Agostino Bova, un ex operaio licenziato un anno e mezzo fa dalla Fiat, ha ucciso la moglie, sparandole, ferito la figlia e poi si è ammazzato. L'uomo da tempo si arrangiava facendo piccoli lavoretti come il pescatore e il restauratore di mobili, dicono gli investigatori. La figlia, Ornella, colpita alla testa è riuscita a scappare in strada dove è stata soccorsa da una pattuglia della polizia nel frattempo chiamata dai vicini che avevano sentito i colpi di pistola. La polizia sta cercando di accertare, tra l'altro, se l'arma usata fosse regolarmente detenuta.

gds.it

A Termini Imerese Agostino Bova probabilmente per depressione e disperazione causate dalla perdita del posto di lavoro alla Fiat commette omicidio-suicidio

Depressione e disperazione causate dalla perdita
del posto di lavoro. Queste le ragioni che probabilmente hanno condotto al dramma familiare di Termini Imerese. Era stato licenziato un anno e mezzo fa dalla Fiat Agostino Bova, l'uomo che oggi ha ucciso la moglie e ferito la figlia di 30 anni. Secondo indiscrezioni si sarebbe trattato di un licenziamento disciplinare. L'uomo da tempo si arrangiava facendo piccoli lavoretti come il pescatore e il restauratore di mobili.

La figlia, Ornella, colpita alla testa è riuscita a scappare in strada dove è stata soccorsa da una pattuglia della polizia nel frattempo chiamata dai vicini che avevano sentito i colpi di pistola. La ragazza è ora ricoverata al pronto soccorso del Civico di Palermo. È stata sottoposta a una tac al cranio e non sembra abbia subito lesioni cerebrali. Il proiettile fortunatamente non avrebbe trapassato la scatola cranica.


Uccide moglie, ferisce figlia e poi si suicida


L'ex operaio aveva 56 anni, la moglie Margherita Carollo, 51.La famiglia viveva nella zona della stazione di Termini Imerese, in via Navarra. Secondo le prime ricostruzioni l'uomo ha sparato alla moglie, poi ha inseguito nel corridoio la figlia, che è riuscita a fuggire, e infine si è puntato la pistola contro e ha fatto fuoco. La moglie è morta subito, Bova poco dopo.

Val. Cat.
28 luglio 2011
corriere.it









fonte: italpress

Omicidio-suicidio a Termini Imerese: Agostino Bova uccide la moglie e spara alla figlia e poi si toglie la viita

Uccide la moglie, colpisce la figlia e poi si ammazza. E' accaduto a Termini Imerese. L'uomo, un operaio, era stato licenziato un anno e mezzo fa, per motivi disciplinari, dalla Fiat

foto LaPresse
17:18 - Tragedia familiare a Termini Imerese nel Palermitano. Un uomo di 56 anni ha sparato contro moglie e figlia dopo un litigio per futili motivi. Poi si è tolto la vita. La donna è morta sul colpo. La ragazza, 30 anni, è stata trasportata d'urgenza all'ospedale di Palermo: le sue condizioni sono disperate.
L'uomo si chiamava Agostino Bova, 56 anni, ed era un operaio della Fiat di Termini Imerese licenziato un anno e mezzo fa per motivi disciplinari. La moglie invece si chiamava Margherita Carollo, 51 anni, e la figlia, che versa in gravissime condizioni al pronto soccorso del Civico di Palermo, Ornella, 30 anni.

Secondo le prime ricostruzioni l'uomo, che sarebbe incensurato, ha sparato alla moglie, poi ha inseguito nel corridoio la figlia, che ha cercato di fuggire, e infine si è puntato la pistola addosso e ha fatto fuoco. La moglie è morta subito; Bova poco dopo. La figlia è stata sottoposta a una tac al cranio e non sembra abbia subito lesioni cerebrali: il proiettile non ha trapassato la scatola cranica.
tgcom

Musica: Noemi a Termini Imerese il 6 agosto

Il RossoNoemi Tour, della “leonessa” Noemi, si arricchisce di due nuove date nel sud Italia. A queste si aggiunge un cambio di location per la data del 6 agosto, che non si terrà più a Francofonte (SR) ma a Termini Imerese (PA).
Ecco le nuove date: 6 agosto – Termini Imerese (PA), Piazza; 7 agosto – Rizziconi (RC), Notte Bianca “Porto degli Ulivi”; 18 agosto – Francavilla di Sicilia (ME), Piazza.

fonte: rbcasting

Nuovo servizio navi da Termini Imerese per Genova e Civitavecchia. Con la motonave Forza di Gnv

Un nuovo servizio navale di lineacolleghera' i porti di Termini Imerese e Palermo con Genova e Civitavecchia. E' stato inaugurato sabato 16 luglio e sara' effettuato dalla motonave Forza della compagnia Grandi Navi Veloci (Gnv) nei giorni di lunedi', venerdi' e sabato.
Lunedi' si parte da Termini Imerese per Genova alle ore 20, mentre il sabato si parte da Termini Imerese per Civitavecchia alle ore 23,59. Il servizio prevede sia il trasporto passeggeri che il trasporto merci. (ANSA).

Termini Imerese: “Agrodolce” e il giallo dei milioni spariti

Centotrentaquattro lavoratori dello spettacolo in cassa integrazione, attori che hanno firmato un contratto di 26 mesi ma di fatto sono disoccupati, 50 puntate girate e mai andate in onda, 300 persone con tre mesi di stipendi arretrati, 25 milioni di euro promessi dalla Regione Siciliana e in stand by dal 2009, debiti Rai per quasi 5 milioni. E’ la situazione di “Agrodolce”, la soap opera interamente girata in Sicilia e fortemente voluta da Giovanni Minoli, con i set allestiti nello scorso autunno per girare la seconda serie e chiusi dopo soli 4 mesi.
Prodotta dalla Einstein Fiction di Andrea Olcese e Luca Josi grazie al finanziamento di Rai e Regione Siciliana (rispettivamente 22 e 25 milioni da distribuire nell’arco di due anni), la serie tv è nata nel 2007 con l’obiettivo di “riconvertire industrialmente” le aree svantaggiate di Termini Imerese. Ma per quei luoghi e le circa 400 persone che lavorano alla fiction investendovi futuro e speranze, “Agrodolce” si è rivelata un’esperienza più amara che dolce. I risvolti della vicenda, che sempre più va assumendo i contorni di un giallo, portano tutti verso Mamma Rai. Lei, però, risponde con un silenzio assordante e il rimpallo delle responsabilità da un dirigente all’altro, in una sorta di estenuante gioco a ping pong.
 
La denuncia. Le prime notizie ci arrivano da un giovane attore. Dopo uno stop di 20 mesi dalla produzione della prima serie, le riprese sono ripartite a novembre per fermarsi l’11 marzo a causa della mancanza di liquidità della Btl srl, società controllata dall’Einstein Fiction srl. “Ho firmato un contratto fino al 31 dicembre del 2012 – spiega l’interprete – ma ho lavorato solo qualche mese e adesso mi ritrovo disoccupato, con il paradosso che i Casting Rai non mi chiamano perché risulto occupato in una lunga serie”. Ma perché le riprese si sono fermate? “Nessuno lo sa – continua – i produttori ci hanno detto che non c’erano più soldi perché da mesi non ricevevano le rate della Rai, da viale Mazzini ci hanno fatto sapere che i pagamenti si sono fermati perché la società fideiussoria che garantiva per la Einstein è fallita. Per me sono tutte scuse…Come ha fatto la produzione ad andare avanti senza soldi? E come fa la Rai ad appellarsi alla cosiddetta fideiussione bancaria? Insomma, se si riuscisse a capire cos’è successo davvero!”.
 
Una storia travagliata. Per capire “cos’è successo” decidiamo di fare una piccola indagine. Su YouTube troviamo il backstage della fiction con le belle immagini della Sicilia e un’intervista a Minoli. “Una grande avventura imprenditoriale, industriale, culturale e umana – dice il giornalista – un progetto che sembrava un sogno e che è diventato realtà, una realtà insospettabile che si lega alla grande tradizione del cinema siciliano, quella dell’immediato dopoguerra quando il principe Alliata considerava la Sicilia il più grande set a cielo aperto”. Per la presentazione alla stampa Minoli rincara la dose: “la Sicilia potrà diventare la nuova Hollywood – afferma – ma una Hollywood a dimensione d’uomo, più mediterranea” con l’obiettivo di “far nascere un’industria culturale in grado di produrre serial che sappiano comunicare valori, fornire esempi ed esercitare cambiamenti”.
La prima puntata di “Agrodolce” va in onda su Raitre l’8 settembre del 2008. Dopo le prime  incertezze, gli ascolti cominciano a salire raggiungendo una media di 1 milione e mezzo di telespettatori (circa 500mila in meno rispetto a “Un posto al sole”, che dura da ben 15 stagioni). E allora perché, dopo la prima serie, la produzione rimane ferma per 20 mesi? “La storia produttiva di ‘Agrodolce’ è sempre stata travagliata – spiega un altro attore, uno dei personaggi storici della fiction – prima c’è stato il blocco dei finanziamenti della Regione con i litigi tra Rai e politici, poi, quando si doveva partire con la seconda serie, anche i rapporti tra produzione e direzione editoriale si sono incrinati. La Einstein diceva che Minoli voleva fare ‘Ben Hur’ con il budget di una soap, Minoli voleva portare la qualità del cinema nella lunga serialità. Intanto è passato un anno e mezzo e noi attori siamo rimasti al palo come ostaggi. A maggio del 2010 arriva l’accordo con la notizia che la produzione sarebbe ripartita, poi di nuovo lo stop e circa 300 stipendi non pagati per tre mesi. Non sappiamo se e quando riprenderemo a lavorare, ma la cosa più grave è che in questo modo perdiamo tutte le altre occasioni. Io ce la posso fare, ma c’è gente che ha acceso un mutuo e adesso si ritrova in mezzo a una strada”.
Negli ultimi mesi attori, maestranze e tecnici hanno organizzato sit-in e cortei di protesta, ottenendo l’apertura di un tavolo di crisi e chiedendo la partecipazione di Rai e Regione Siciliana. L’unico risultato concreto raggiunto, però, è stato la cassa integrazione per 134 lavoratori (attori esclusi), che coprirà il periodo dall’11 marzo al 31 luglio. E dopo? Che fine faranno le 400 persone impiegate nella produzione? Le riprese riprenderanno o ci sarà lo stop definitivo? E per quanto tempo artisti e tecnici resteranno ad aspettare?
 

La posizione dei produttori. Nei vari comunicati il Gruppo Einstein ha manifestato più volte e chiaramente la volontà di tornare sul set. Si legge nell’ultima nota del 10 maggio: “dopo un periodo di black out è ripreso il dialogo tra le parti e gli avvocati incaricati dalla Rai e dall’Einstein Fiction hanno concordato un testo che definisce le modalità che assicurino al più presto il ritorno alle lavorazioni della produzione Agrodolce. Attendiamo ora una decisione dalla Rai”. Da allora sono passati più di due mesi e sul caso “Agrodolce” è tornato il silenzio. Raggiunto al telefono Andrea Olcese, amministratore delegato di Einstein Multimedia, non ha peli sulla lingua: “noi abbiamo fatto tutto quello che potevamo – dice – adesso aspettiamo una mossa dalla Rai che ci deve pagare quasi 5 milioni di fatture. Il nostro lavoro l’abbiamo fatto e consegnato senza contestazioni di sorta, a casa mia bisognerebbe pagarlo e basta! E’ come se dovessi realizzare un’autostrada per l’Anas: continuo a costruirla in estrema buona fede, ma se l’Anas non mi dà più i soldi come faccio? Devo andare avanti con le mie risorse? L’ho fatto per qualche tempo ma adesso non ho più la resistenza finanziaria, sono un produttore e non un finanziere!”.
Ma perché la Rai non paga e dove sono finiti i 47 milioni promessi? “Bisognerebbe chiederlo ai suoi dirigenti – continua il produttore – penso che Fabrizio Del Noce (direttore di Rai Fiction, ndr) sia la persona più adatta a rispondere. Poi c’è la convenzione con la Regione Siciliana, ma io sono solo l’appaltatore e non ne so nulla”. Lo sfogo di Olcese si conclude sulle “modalità” stabilite dagli avvocati per il ritorno alle lavorazioni: “la produzione è stata interrotta a causa della mancanza totale di liquidità – spiega – e sarà ripresa non appena la Rai provvederà al pagamento delle 50 puntate già realizzate”.
 
Le non risposte di Mamma Rai. Continuiamo la nostra indagine e cerchiamo Del Noce. Niente da fare, il telefonino è sempre spento. Proviamo con Minoli, perché forse il padre putativo di “Agrodolce” ci può aiutare a risolvere il giallo dei milioni spariti: se non i 25 della Regione Siciliana (l’assessore al Turismo Daniele Tranchida si è già affrettato a dichiarare che “i primi pagamenti, secondo quanto previsto dalla convenzione firmata dalla Regione con la Rai, avverranno soltanto dopo la messa in onda del primo gruppo di puntate”) almeno i 22 che spettavano alla stessa Rai.
Minoli ci dice che può solo sperare. ”Io ho la responsabilità editoriale – precisa – e non mi occupo delle questioni contrattuali, per quelle c’è l’ufficio contratti e la direzione di Rai Fiction. La Einstein ha dimostrato una scarsa capacità professionale: non si capisce perché hanno fermato la produzione avendo firmato un contratto che prevede delle condizioni precise, che loro non vogliono rispettare perché puntano a guadagnare il triplo o il quadruplo. Hanno fatto l’esperienza della prima serie, se pensavano che qualcosa non andava dovevano rinunciare a impegnarsi per la seconda”. Minoli spiega che la sua intenzione non era “fare ‘Ben Hur’ ma realizzare il contratto”, aggiungendo che “il costo è quello di un romanzo popolare con un budget che corrisponde a quasi il triplo di una soap opera”.  E conclude: “io sono l’unico che ha cercato di fare tutto il possibile ma non ho il potere in mano. Il potere ce l’ha Rai Fiction e la direzione generale”.
 

Insomma, tutte le strade portano a Del Noce. Riproviamo a contattarlo e proprio quando abbiamo perso le speranze ci risponde. “La questione di Agrodolce è in mano all’ufficio legale della Rai – spiega titubante – e quindi preferisco non parlarne. E’ un progetto di cui mi sono occupato marginalmente in quanto il responsabile era Minoli, Rai Fiction ha dato solo un’assistenza tecnico-finanziaria”. Ma Minoli ci ha detto di non avere alcun potere contrattuale…“Esatto – continua il dirigente – nemmeno io faccio contratti e ho solo la responsabilità editoriale di Rai Fiction, ma può contattare il mio vice direttore, Paolo Bistolfi”. Salutiamo e riagganciamo la cornetta, non senza qualche perplessità: è strano che, su una questione così importante, un direttore non conosca l’operato del suo vice e soprattutto non abbia alcun potere contrattuale sui progetti in corso.
N.B.: il giallo di “Agrodolce” continua. La soluzione (forse) nelle prossime puntate.

fonte:  rbcasting a cura di Marialuisa Di Simone

Barrueco – Festival Di Musica Barocca A Termini Imerese dal 28 luglio al 18 novembre 2011 una rassegna organizzata dall’Associazione Coro Stesicoro

Giovedì 28 luglio 2011 alle ore 21.00 nel giardino del Museo Civico "Baldassarre Romano" di Termini Imerese il concerto per violoncelli e clavicembali "Doppi soni" inaugura il Festival di Musica Barocca.
La rassegna è finanziata dal Comune di Termini Imerese ed è organizzata dall'Associazione "Coro Stesicoro" in collaborazione con il Conservatorio "V. Bellini" di Palermo e con il sostegno dell'Associazione per la Musica Antica "Antonio il Verso".
Il festival si articola in una serie di appuntamenti tra luglio e novembre che danno grande risalto alla musica barocca, sia vocale che strumentale, e approfondiscono anche altri aspetti della cultura dei "secoli d'oro".
Il tutto si colloca nel solco di una attività di promozione delle eccellenze musicali nel territorio condotta dal Conservatorio di Palermo e resa possibile dalla sensibilità del Comune di Termini Imerese.
I luoghi dedicati ad ospitare gli eventi sono stati scelti tra quelli di maggior valore storico e artistico del cuore antico della città di Termini Imerese, tra questi il giardino e la pinacoteca del Museo Civico "B. Romano", la chiesa barocca di Maria S.S. della Misericordia e l'antica chiesa di S. Giacomo Apostolo.

"L'iniziativa proposta dall'Associazione Coro Stesicoro è stata ritenuta di particolare interesse per l'opportunità istituzionale che apre con il conservatorio, opportunità importante" dichiara il sindaco di Termini Imerese dott. Salvatore Burrafato, "[...] ancor più in momenti di grave disagio sociale, quando è bene ricercare sinergie per fare lievitare percorsi virtuosi che aiutino a riappropriarsi di una identità culturale per troppo tempo sottaciuta in favore di un miraggio industriale che oggi sembra compromesso".
"Il conservatorio di musica è stato sempre sensibile affinchè si instaurino condizioni per la fruizione della cultura musicale, soprattutto se le amministrazioni pubbliche contribuiscono alla collocazione di nuovi tasselli di bellezza, nella convinzione che tutto ciò che unisce diventa legame forte contro la prevaricazione e la guerra" – la dichiarazione del M° Carmelo Caruso, direttore del Conservatorio "V. Bellini" di Palermo.


Questo il calendario degli eventi del Festival:

28 luglio: Concerto "Doppi Soni"
musiche di Albinoni, Bach, Vivaldi
maestro concertatore : Andrea Fossà
Ensemble di strumenti antichi del Conservatorio V:Bellini di Palermo

19 agosto: Concerto Mandolini in Barocco
musiche di Pergolesi, Pachelbel, Vivaldi
Quintetto a plettro Vincenzo De Bonis

26 agosto: Recital Lo cunto de li cunti
narratore : Marta Cirello

9 settembre: Concerto Sì dolce l' tormento
ensemble madrigalistico " Coro Stesicoro" Direttore Loredana Russo
I solisti del Barocco Conservatorio "V.Bellini" M° Luca Dordolo

23 settembre: Conferenza Dell'inquieta forma Il Barocco e la genesi della modernità
Relatore: Prof. Fausto Clemente

21 ottobre: Concerto Tra arco e penna
musiche di Bononcini, Gemignani, Vivaldi
Maestro concertatore al clavicembalo Ignazio Schifani
Violoncelli: Adriano Fazio, Ludovico Minasi

18 novembre: Concerto ...E' il fin la meraviglia
"Gloria" RV 589 di A.Vivaldi
Maestro concertatore :Elena Russo
Direttore del Coro: Loredana Russo
Coro Stesicoro
Ensemble di strumenti antichi del Conservatorio V. Bellini di Palermo

Un incendio di vaste dimensioni ha devastato parte del monte San Calogero, a Termini Imerese

Un incendio di vaste dimensioni ha devastato parte del monte San Calogero, a Termini Imerese. Le fiamme hanno mandato in cenere ettari di macchia mediterranea. Il rogo é divampato intorno alle 20,30 ed é stato spento solo stamane intorno alle 5. Poiché si é protratto nell'arco della notte non si sono potuti intervenire mezzi aerei ma il personale della Protezione civile, insieme a vigili del fuoco e agenti della forestale, ha operato da terra. L'incendio ha lambito alcune abitazioni. (ITALPRESS)