Mezzo milione di euro per ristrutturare l’Unità Operativa Complessa di Ortopedia e Traumatologia dell’Ospedale “Cimino” di Termini Imerese.

Mezzo milione di euro per ristrutturare l’Unità Operativa Complessa di Ortopedia e Traumatologia dell’Ospedale “Cimino” di Termini Imerese. E’ l’investimento fatto dall’Asp di Palermo per riqualificare la struttura.
​Il nuovo reparto sarà attivato lunedì prossimo 11 aprile, alle ore 10.30, alla presenza, tra gli altri, del Presidente della Regione, Rosario Crocetta, dell’Assessore alla Salute, Baldo Gucciardi, e del direttore generale dell’Asp di Palermo, Antonio Candela.
tratto da cefaluweb.com

Lo Stato stanzia 65 milioni in meno dello scorso anno: i 10 milioni disponibili basterebbero solo per Termini Imerese e Gela

La beffa arriva a pochi giorni dall'esultanza. Ed è una beffa che si traduce in cifre, in assegni che non arriveranno. Sono meno di 10 milioni i fondi che il governo Renzi mette a disposizione della Sicilia per gli ammortizzatori sociali in deroga, un'inezia in confronto alla dotazione 2015 (75 milioni) e alle aspettative dei sindacati, che stimavano in 10 milioni il fabbisogno necessario solo per due voci, Termini Imerese e Gela.

Naturale che adesso proprio i sindacati siano sulle barricate: "Una riduzione dei fondi di questa portata - commenta la segretaria confederale della Cgil Monica Genovese - è inaccettabile. Il governo regionale dovrebbe intervenire, ma bisognerà capire con quali soldi potrà farlo". Lunedì l'assessore regionale al Lavoro Gianluca Micciché e i sindacati avevano firmato un'intesa per accordare alle aree industriali colpite dalla chiusura della Sicilfiat e della crisi del Petrolchimico il 5 per cento dei fondi per gli ammortizzatori sociali, a questo punto poco più di 490 mila euro. Che dovranno bastare per 750 lavoratori: circa 660 euro a testa per coprire tutto un anno. Spiccioli.

A pagare, però, non saranno solo gli operai delle aree industriali. Gli ammortizzatori sociali in deroga vengono utilizzati per affrontare un grande numero di crisi aziendali, soprattutto nel settore del commercio e dei servizi e per le aziende con meno di 15 dipendenti. "In Sicilia - prosegue Genovese - bisogna ancora coprire gli ammortizzatori sociali del 2014. Solo per quella partita servono 200 milioni di euro".

All'orizzonte si intravedono altre crisi: se la procedura di mobilità aperta per i 1.670 dipendenti Almaviva di Palermo dovesse sfociare in un licenziamento, proprio agli ammortizzatori sociali in deroga bisognerebbe attingere per garantire un reddito ai lavoratori, transitati dal settore industria ai servizi. Proprio per reclamare l'attenzione della politica sulla vertenza, una delegazione del call center si è presentata ieri a "Cambiamenti", la Leopolda siciliana in corso all'ex Fabbrica Sandron di Palermo. Un rappresentante degli operatori è stato invitato sul palco dal sottosegretario all'Istruzione Davide Faraone: "Chiediamo di individuare soluzioni concrete", ha detto. Nel pomeriggio uno dei tavoli tematici è stato dedicato proprio alla vertenza Almaviva.

Più alle battute finali è invece la vertenza Edistampa-Giornale di
 Sicilia-Tgs. "Lunedì (domani per chi legge, ndr ) - spiega il segretario della Fistel Cisl di Palermo e Trapani, Francesco Assisi - partiranno le lettere di licenziamento per i 15 dipendenti della tipografia. Al giornale sono stati annunciati 20 esuberi fra fattorini e poligrafici. A Tgs 8 operatori sono in contratto di solidarietà. Temiamo che si ripeta lo stesso film già visto a Edistampa, con i contratti di solidarietà come antipasto del licenziamento".
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