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A Termini Imerese il 21 aprile 2024 alle ore 17 il Corteo storico dell'infiorata

 

A Termini Imerese il 21 aprile 2024 alle ore 17

Gli agenti della Polizia di Stato nelle ore scorse hanno arrestato un giovane di 35 anni di Termini Imerese sorpreso a rubare


Gli agenti della Polizia di Stato…, nelle ore scorse hanno arrestato un giovane di 35 anni di Termini Imerese sorpreso a rubare dentro l’attività commerciale Radici piccolo museo della natura in via Gagini a Palermo.

A lanciare l’allarme una delle titolari…, Raffaella Quattrocchi che su cellulare aveva visto una persona aggirarsi dentro il locale. Il giovane aveva uno zainetto in spalla e indossava un cappellino da baseball. Gli agenti di Polizia lo hanno perquisito e dentro lo zaino sono stati trovati alcuni tablet, soldi in contanti, un carnet d’assegni e alcuni attrezzi da scasso come tronchese e trapani e generi alimentari.

L’attività…, era stata messa a soqquadro e la porta che si trova sul retro forzata. Il giovane è stato portato in Questura.

messinamagazine.it

Siccità, prende quota l'ipotesi di realizzare un dissalatore a Termini Imerese: la presa a mare c'è già

 

La presa a mare c’è già e l’esistenza di una condotta in grado di prelevare l’acqua salata permetterebbe di risparmiare tempo e denaro nel raggiungimento dell’obiettivo: installare un dissalatore a Termini Imerese e scongiurare razionamenti delle risorse idriche a uso potabile su Palermo e provincia. È una delle idee sotto esame nella cabina di regia istituita e guidata dal presidente della Regione, Renato Schifani, per domare l’emergenza siccità nell’Isola, e per quanto appreso dal nostro giornale potrebbe rappresentare il prossimo step del cronoprogramma delineato dai dieci membri (tra tecnici e professori accademici) che costituiscono la task force, dopo la rigenerazione dei pozzi già messa in cantiere.

Molto più di una ipotesi, dunque, ma il condizionale è ancora d’obbligo, anche sulla spesa necessaria alla realizzazione, legata al tipo di impianto, che potrebbe essere mobile – dunque non permanente, contingentato all’attuale situazione di criticità – e preso a nolo. Quel che è certo, è che il personale specializzato della Protezione civile sta svolgendo dei sopralluoghi nei dissalatori già presenti in Sicilia, ma fuori uso, quelli di Porto Empedocle, Paceco-Trapani e Gela – il primo dismesso da oltre un decennio gli altri da più di un ventennio – per capire se possono essere ammodernati e riattivati senza far passare l’anno, allontanando così lo spauracchio dei tagli idrici nel versante sud-occidentale dell’Isola, lì dove la siccità, assieme all’area del Palermitano, ha ridestato l’allerta sui volumi d’acqua potabile disponibili, mentre a oriente la spia rossa riguarda soprattutto le rispose destinate all’irrigazione.
Ovviamente, usare gli impianti preesistenti consentirebbe un bel risparmio, anche qui di soldi – che arriverebbero comunque da Roma, se e quando sarà dichiarato lo stato d’emergenza chiesto dalla Regione, ma non dovrebbero esserci dubbi in tal senso – e di tempo: la carrozzeria c’è già, bisognerebbe “solo” pensare al motore, che potrebbe (e dovrebbe) essere riattivato non più tardi di Ferragosto, un periodo entro il quale, fanno notare dalla cabina di regia, si possono gestire con relativa tranquillità le risorse idriche a uso domestico presenti in questo momento. I costi, comunque, non sarebbero di poco conto, perché anche se il prezzo di un metro cubo d’acqua dissalata è calato rispetto a dieci o vent’anni fa, oggi si aggira su quote tre volte più alte rispetto all’acqua potabile, per non parlare delle spese di trasporto e dello smaltimento della salamoia prodotta dalla dissalazione. Per le verifiche ci vorrà ancora qualche giorno, tanto che la nuova riunione della task force, prevista con Schifani lunedì prossimo, slitterà con ogni probabilità a mercoledì. Altra certezza, è che nel versante orientale il quadro è ancor più fosco, quantomeno sul fronte dell’agricoltura e della zootecnia, perché gli invasi Ogliastro e Pozzillo sono quasi a secco, e i lavori, già appaltati, che questa estate (si spera) permetteranno di sollevare 800 litri di acqua al secondo con nuove pompe dal lago di Lentini non risolveranno i guai degli agrumicoltori della Piana di Catania. Vanno meglio i bacini Ancipa e Ragoleto, ma lì la maggior parte della risorsa, da anni, viene canalizzata ad uso domestico. L’idea, al momento, è quella di continuare sulla strada dei pozzi, non solo rigenerando quelli scarichi, ma creandone altri con le trivellazioni.
Fonte: gds.it

Allarme bomba nel sottopasso Fs a Termini Imerese, rientrato

 

Allarme bomba questa mattina per la presenza di una valigia sospetta sotto il ponte della ferrovia, nella via Ugo Foscolo, a Termini Imerese (Palermo), nelle vicinanze di un supermercato.

Sono intervenuti i carabinieri del reparto territoriale e gli agenti del commissariato di polizia che hanno isolato l'area che hanno bloccato il traffico.

Gli artificieri hanno fatto brillare la valigia e scongiurato la presenza di esplosivo.
   

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I giudici della Corte di Cassazione hanno confermato che Francesco Giunta era incandidabile alla carica di sindaco del Comune di Termini Imerese

La vicenda inizia a maggio 2017, la commissione elettorale circondariale ammetteva il candidato Francesco Giunta alla competizione per l’elezione del sindaco di Termini Imerese, nonostante quest’ultimo avesse patteggiato una pena a 16 mesi. La commissione elettorale circondariale, aveva accolto le tesi dell’avvocato che assisteva Giunta che nel parere aveva sostenuto che, ai sensi della legge Severino, l’incandidabilità scatterebbe solo per coloro che abbiano riportato una condanna superiore a sei mesi per e ai quali fosse stata contestata l’aggravante di avere commesso il fatto con abuso dei poteri, o con violazione dei doveri inerenti a una pubblica funzione o a un pubblico servizio…”, aggravante non applicata a Giunta.

Alla luce della decisione della Giunta si era candidato ed era stato eletto sindaco. Contro l’elezione il candidato a sindaco sconfitto Vincenzo Fasone, Salvatore Curreri, Franco e Michele Ciofalo, assistiti dagli avvocati Girolamo Rubino e Giuseppe Impiduglia, hanno presentato ricorso al Tribunale di Termini Imerese per chiedere che venisse dichiarata l’incandidabilità di Giunta.

blogsicilia.it 

Traffico di reperti archeologici. Sgominata banda internazionale

(ANSA) - PALERMO, 13 MAG - Operazione dei Carabinieri del Comando Tutela Patrimonio Culturale e dell' Arma Territoriale, coordinata dalla Procura della Repubblica di Termini Imerese (Palermo), nei confronti di una presunta organizzazione criminale accusata di essere dedita al traffico di opere di interesse archeologico provento di scavi clandestini in vari siti dell'Isola. Sono stati già sequestrati centinaia di reperti di epoche greca e romana di notevole interesse archeologico.

Mezzo milione di euro per ristrutturare l’Unità Operativa Complessa di Ortopedia e Traumatologia dell’Ospedale “Cimino” di Termini Imerese.

Mezzo milione di euro per ristrutturare l’Unità Operativa Complessa di Ortopedia e Traumatologia dell’Ospedale “Cimino” di Termini Imerese. E’ l’investimento fatto dall’Asp di Palermo per riqualificare la struttura.
​Il nuovo reparto sarà attivato lunedì prossimo 11 aprile, alle ore 10.30, alla presenza, tra gli altri, del Presidente della Regione, Rosario Crocetta, dell’Assessore alla Salute, Baldo Gucciardi, e del direttore generale dell’Asp di Palermo, Antonio Candela.
tratto da cefaluweb.com

Lo Stato stanzia 65 milioni in meno dello scorso anno: i 10 milioni disponibili basterebbero solo per Termini Imerese e Gela

La beffa arriva a pochi giorni dall'esultanza. Ed è una beffa che si traduce in cifre, in assegni che non arriveranno. Sono meno di 10 milioni i fondi che il governo Renzi mette a disposizione della Sicilia per gli ammortizzatori sociali in deroga, un'inezia in confronto alla dotazione 2015 (75 milioni) e alle aspettative dei sindacati, che stimavano in 10 milioni il fabbisogno necessario solo per due voci, Termini Imerese e Gela.

Naturale che adesso proprio i sindacati siano sulle barricate: "Una riduzione dei fondi di questa portata - commenta la segretaria confederale della Cgil Monica Genovese - è inaccettabile. Il governo regionale dovrebbe intervenire, ma bisognerà capire con quali soldi potrà farlo". Lunedì l'assessore regionale al Lavoro Gianluca Micciché e i sindacati avevano firmato un'intesa per accordare alle aree industriali colpite dalla chiusura della Sicilfiat e della crisi del Petrolchimico il 5 per cento dei fondi per gli ammortizzatori sociali, a questo punto poco più di 490 mila euro. Che dovranno bastare per 750 lavoratori: circa 660 euro a testa per coprire tutto un anno. Spiccioli.

A pagare, però, non saranno solo gli operai delle aree industriali. Gli ammortizzatori sociali in deroga vengono utilizzati per affrontare un grande numero di crisi aziendali, soprattutto nel settore del commercio e dei servizi e per le aziende con meno di 15 dipendenti. "In Sicilia - prosegue Genovese - bisogna ancora coprire gli ammortizzatori sociali del 2014. Solo per quella partita servono 200 milioni di euro".

All'orizzonte si intravedono altre crisi: se la procedura di mobilità aperta per i 1.670 dipendenti Almaviva di Palermo dovesse sfociare in un licenziamento, proprio agli ammortizzatori sociali in deroga bisognerebbe attingere per garantire un reddito ai lavoratori, transitati dal settore industria ai servizi. Proprio per reclamare l'attenzione della politica sulla vertenza, una delegazione del call center si è presentata ieri a "Cambiamenti", la Leopolda siciliana in corso all'ex Fabbrica Sandron di Palermo. Un rappresentante degli operatori è stato invitato sul palco dal sottosegretario all'Istruzione Davide Faraone: "Chiediamo di individuare soluzioni concrete", ha detto. Nel pomeriggio uno dei tavoli tematici è stato dedicato proprio alla vertenza Almaviva.

Più alle battute finali è invece la vertenza Edistampa-Giornale di
 Sicilia-Tgs. "Lunedì (domani per chi legge, ndr ) - spiega il segretario della Fistel Cisl di Palermo e Trapani, Francesco Assisi - partiranno le lettere di licenziamento per i 15 dipendenti della tipografia. Al giornale sono stati annunciati 20 esuberi fra fattorini e poligrafici. A Tgs 8 operatori sono in contratto di solidarietà. Temiamo che si ripeta lo stesso film già visto a Edistampa, con i contratti di solidarietà come antipasto del licenziamento".
palermo.repubblica.it

Fiat termini Imerese: Fiom, basta spot, governo convochi un tavolo

De Palma (Fiom): "Cambiano i presidenti del Consiglio, ma i rituali si ripetono. Basta con gli spot che coprono i problemi di produzione e di occupazione nel nostro Paese, il Governo convochi un tavolo sull'auto... (...)... potrebbe recarsi a Termini Imerese dove si riaprirebbero i cancelli chiusi da anni"

"E' cambiato il modello di auto, il presidente del Consiglio, ma la foto resta sempre la stessa dei governi precedenti: pacche sulle spalle e strette di mano, insomma va tutto bene. Siamo alla ennesima ripetizione di una scena già vista con altri presidenti del consiglio. Uno spot che copre i problemi che ci sono e sono lasciati ai soli lavoratori. Sia chiaro che la produzione di un nuovo modello è un fatto positivo, ma non basta". Lo dichiara Michele De Palma, coordinatore nazionale del settore Automotive per la Fiom-Cgil.

"Il presidente del Consiglio che conferma di voler andare a Detroit per visitare uno stabilimento Fca. Potrebbe visitare quello di Mirafiori in Italia - prosegue -, in cui si produce ormai solo la Mito e si lavora al massimo tre giorni al mese, quello di Cassino dove per la lastratura è partito ieri il terzo anno di cassa perchè sono cessate le produzioni della Bravo e della Delta e il lancio del nuovo modello Alfa sarebbe previsto per il 2016, Pomigliano dove è in produzione la sola Panda e i lavoratori sono in contratto di solidarietà e ad oggi senza un nuovo modello ci sarà un futuro lungo di ammortizzatori sociali. Il presidente del Consiglio potrebbe chiedere ai lavoratori che produrranno la Renegade come si sta al montaggio con il taglio delle pause e l'aumento dei ritmi. Il presidente del Consiglio potrebbe chieder conto della scarsa rotazione durante la cassa integrazione. Oppure potrebbe recarsi a Termini Imerese dove si riaprirebbero i cancelli chiusi da anni".
"Questa è la realtà che vivono i lavoratori della FCA (ex Fiat), oggi non è il momento di tagliare nastri o aprire portiere ma di lavorare perché tutti - sindacati, azienda e Governo - facciano la loro parte, perché tutti i lavoratori possano tornare a lavorare negli stabilimenti e siano garantiti ai lavoratori i diritti, il salario e le libertà sindacali e si concluda definitivamente il doppio regime di diritti sindacali e siano applicati i precetti della nostra costituzione".

"Anche quest'anno in Italia saranno prodotte meno di 400 mila auto, c'è bisogno di investimenti pubblici e privati per reinventare la mobilità per produrre auto ecologiche e sicure: in molti Paesi europei la prassi è che ognuno si assume le proprie responsabilità per rilanciare le produzioni. Negli Stati Uniti ci sono accordi tra Governo, azienda e sindacato, in Italia no. La sfida al presidente del Consiglio è di convocare un tavolo in cui l'obiettivo è il rilancio dell'auto, dell'indotto e della componentistica", conclude.
 
rassegna.it

“Renzi venga davanti ai cancelli della Fiat, parta da questo luogo simbolo delle tante vertenze aperte in Sicilia il riscatto di questa terra”.

A lanciare l’invito è il leader della Fiom siciliana, Roberto Mastrosimone, che accoglie con soddisfazione e speranza l’annuncio del premier Matteo Renzi della sua prossima visita nell’isola, a Termini Imerese e a Gela, dove le vertenze della Fiat e dell’Eni sono a un punto di svolta.

“La presenza di Renzi è una occasione unica. – dice Mastrosimone - Da lui i lavoratori si aspettano quelle soluzioni attese da anni ma mai concretizzatesi. Tante promesse sono state solo illusioni, siamo certi che il premier verrà in Sicilia per dare certezze”.
Per la Fiom “la scelta dell’Eni a Gela è sbagliata, il gruppo deve mantenere l’impegno per 700 mln di investimenti e rilanciare le raffinerie in Sicilia”. Per quanto riguarda Termini Imerese, Mastrosimone ricorda che “la vertenza Fiat va avanti da 12 anni, è giunto il tempo delle soluzioni concrete: basta annunci”.
“Vogliamo accogliere Renzi davanti ai cancelli della Fiat – afferma il leader della Fiom - È da qui che bisogna fare partire il rilancio dell’industria in Sicilia, siamo certi che il premier si sottrarrà di fronte al tentativo da parte di qualcuno di trasformare la sua visita in una passerella politica”.
restoalsud.it

Termini Imerese, il futuro passa dal Brasile. Così si punta a salvare l'ex impianto Fiat

Il destino della fabbrica siciliana è in mano a un fondo di Rio che vorrebbe produrre una citycar ibrida. Ma le incognite sono molte e i sindacati sono scettici

 di Maurizio Maggi e Gloria Riva - espresso.repubblica.it

 
Dalle sponde del Tirreno alle rive atlantiche di Rio de Janeiro. Se le trattative tra i sindacati, il governo e la Grifa andranno in porto, il nuovo padrone dello stabilimento d’auto di Termini Imerese, in provincia di Palermo, sarà raggiungibile al numero 401 di Rua Visconde de Piraja, Ipanema, a due passi dalle spiagge più famose del mondo.

È qui, infatti, che ha sede Kbo Capital, la società d’investimenti guidata dal banchiere Roland Gerbauld pronta a ricapitalizzare la Grifa, la start up dal nome antico (Gruppo Italiano Fabbriche Automobili) che da settembre 2013 è in pista per rilevare e, si spera, rilanciare il travagliato impianto siciliano ex Fiat.

È ambizioso il progetto della Grifa: cominciare a produrre, tra fine 2015 e inizio 2016, una citycar a motorizzazione ibrida. Nel segmento A, quello della Panda, di vetture ibride ancora non ce ne sono. La più piccola in circolazione è la Yaris Hybrid della Toyota. Secondo la Grifa, la sicilianina dal passaporto carioca dovrà costare meno dell’utilitaria nipponica a doppia alimentazione - attualmente il prezzo di listino della versione economica è di 18.650 euro - in modo da poter essere impiegata pure nel car-sharing. Successivamente, la vettura sarà realizzata anche con la sola alimentazione elettrica e, a regime, dalla fabbrica dovrebbero uscire 35 mila macchine all’anno.
Nei prossimi giorni ci sarà l’aumento di capitale, per salire dagli attuali 25 milioni di euro a quota cento. Gli attuali azionisti italiani (un immobiliarista, un operatore turistico e un produttore di macchinari per l’energia eolica, racconta il portavoce della società) scenderanno all’uno per cento: il resto sarà tutto in mano ai manager di Kbo Capital, tutti banchieri di formazione internazionale, che nel prossimo consiglio d’amministrazione faranno il loro ingresso ufficiale in società, conquistando pure la presidenza.
Anche se il capitale sarà presto straniero, la Grifa seguiterà comunque a parlare italiano. L’attuale amministratore delegato, Augusto Forenza, che ha guidato un’azienda di componenti che forniva la Fiat a Melfi, rimarrà al vertice, così come il capo delle relazioni istituzionali e del personale, Giancarlo Tonelli, ex capo risorse umane di Fiat Auto. Non è l’unico dirigente con un passato torinese a far parte della squadra. Alla regìa tecnica, infatti, ci sono Giuseppe Ragni, già direttore centrale dell’Alfa e condirettore generale di Alenia Aeronautica, e Giovanni Battista Razelli, un passato in Ferrari e poi gran capo del gruppo piemontese in America Latina. Da qui sono nati i rapporti con la finanza brasiliana, sfociati nell’accordo con Kob Capital.

Tutto è comunque legato alla soluzione della matassa sindacale. Alla fine dell’anno scadrà la cassa integrazione per i 769 dipendenti dell’impianto siciliano dove, fino al 2011, si è prodotta la Lancia Ypsilon. Il tempo stringe e se va in fumo anche questa iniziativa sarà praticamente impossibile immaginare un futuro industriale per la sfortunata fabbrica isolana. Anche perché senza accordo non arriveranno, alla Grifa, i prestiti promessi dal ministero dello Sviluppo Economico e dalla Regione Sicilia. Dice Tonelli: «Noi investiremo 350 milioni di euro in tre anni: i cento del capitale e altri 250 grazie ai finanziamenti delle istituzioni, denari che pagheremo un po’ meno di quanto faremmo andando a reperirli sul mercato, e che restituiremo: non si tratta di quattrini pubblici a fondo perduto, ci tengo a precisarlo. Così come dev’essere chiaro che non possiamo farci carico pure degli addetti dell’indotto, come piacerebbe al sindacato», spiega Tonelli.

Dopo l’ultimo incontro (martedì 8 luglio) con la società, peraltro, l’ottimismo da parte dei rappresentanti dei lavoratori sembra essersi raffreddato. Il responsabile del personale, infatti, ha ribadito che la Grifa potrà riassumere circa 400 persone nel giro di 2-3 anni. Ipotesi che non garba troppo a Roberto Mastrosimone, segretario regionale della Fiom-Cgil: «Per ora quelli della Grifa sono solo annunci, non siamo riusciti ad analizzare nel dettaglio il piano industriale. Se al principio pensavamo che dietro al progetto ci fosse Fiat, ora ci chiediamo perché il gruppo torinese dovrebbe regalare gli impianti alla Grifa, mentre tutti i dipendenti vengono licenziati in attesa di una ipotetica riassunzione solo di una parte della forza lavoro». Alla Fiat di Sergio Marchionne, in verità, oggi interessa soprattutto che Termini Imerese esca dal suo perimetro senza traumi sul piano sociale ed effetti negativi per l’immagine.

Al prossimo appuntamento a Roma, alla presenza del governo e pure della Fiat - il 23 luglio - i contorni della faccenda saranno meglio definiti. Meno pessimista appare il sindaco della cittadina, Totò Burrafato, già scottato dal fallimento della “via molisana” per rilanciare l’impianto. Massimo Di Risio, il patron della DR di Isernia, che pure quando gareggiava con le auto da corsa se la cavava bene, nel gran premio della rinascita di Termini s’è fermato ai box prima ancora dello start. «Tutti quelli che si sono avvicinati allo stabilimento di Termini Imerese si sono spiaccicati contro il muro. Ora, forse, questa è la volta buona», si augura il primo cittadino.

Il telaio, il motore termico e le parti meccaniche, dice Tonelli a “l’Espresso”, la Grifa «li comprerà da un costruttore europeo». Tonelli non vuole dire che li acquisterà da un costruttore italiano ma il candidato più probabile, e verrebbe da dire naturale, è proprio Fiat.

Esplicite invece, fin da subito, le intese con la Magneti Marelli, che già fornisce componenti elettrici ed elettronici fuori dal gruppo Fiat. Il presidente della Magneti Marelli, tra l’altro, è Eugenio Razelli, fratello di Giovanni Battista, uno dei potenziali “papà” tecnici delle future Grifa. Lo sviluppo del sistema ibrido, la sfida tecnologicamente più impegnativa, sarà fatto in collaborazione con il Politecnico di Torino e con quello di Palermo.

Bocche cucite sull’argomento design, ma si sa che tra i carrozzieri interpellati c’è anche l’Italdesign di Giorgio Giugiaro. Sul vessillo nazionale del Brasile campeggia la scritta “Ordem e Progresso”, ispirata al motto del filosofo positivista Auguste Comte. I lavoratori di Termini Imerese, il governo e la Fiat incrociano le dita e sperano che il piano della Grifa targata Rio de Janeiro faccia davvero dei progressi.
 

Termini Imerese lascia Palermo. Creerà una sua città metropolitana nuovo consorsorzio Madonie

Ha deciso con un voto a larga maggioranza di lasciare la città metropolitana di Palermo. Dopo la soppressione della Provincia, il consiglio comunale di Termini Imerese intende  dar vita a un nuovo consorzio, con una popolazione di 180mila abitanti come previsto dalla legge regionale.

Deciso il distacco da Palermo, il sindaco Salvatore Burrafato ha affermato: “L’appartenenza alla città metropolitana non coincide con gli interessi della comunità imerese da diversi punti di vista, da quello storico-culturale a quello di identità territoriale e socio-economica legato maggiormente al territorio della città a rete Termini-Madonie”.
Il nuovo organismo dovrà ottenere l’appoggio di altri municipi contigui o affini per storia/cultura, oltre ai 27 comuni dell’imerese e delle Madonie che insieme raggruppano 130mila abitanti.
“Termini Imerese vuole assumere un ruolo di regia nel territorio al centro della Sicilia settentrionale – ha aggiunto il primo cittadino del comune palermitano -, e un ruolo di protagonista verso un nuovo metodo di lavoro in tema di programmazione partecipata con il pieno coinvolgimento di altre municipalità’”.

Chiediamo al Sindaco di Termini Imerese e alle competenti autorità di monitorare anche la situazione igienica e dei rifiuti del litorale...

A Termini imerese arrivano comunicato del sindaco Burrafato  sulla contaminazione delle acque antistanti il litorale di Termini Imerese...

Salvatore Burrafato

Chiediamo al Sindaco e alle competenti autorità di monitorare anche la situazione igienica del litorale... Ad esempio la zona adiacente alla vecchia centrale idroelettrica è diventata uno scarico di rifiuti a cielo aperto... Una carta di presentazione pessima per i cittadini e i  pochi turisti che frequentano il mare termitano (ndr).

Divieto di balneazione a Termini Imerese, parla Burrafato: “nessun allarme per i bagnanti”

Si parla da qualche settimana dei reflui che contaminerebbero le acque antistanti il litorale di Termini Imerese. In data 7 luglio la Capitaneria di Porto nella figura del Comandante Dario Riccobene aveva anche richiesto, tramite una nota indirizzata al Sindaco Salvatore Burrafato, che fosse emanata un‘ordinanza di divieto di balneazione in via cautelativa.
Contestualmente il Comandante chiedeva all’ATO 1 di Palermo di procedere con urgenza alla riparazione delle “evidenti rotture” nella conduttura delle acque nere proveniente dal depuratore interrata a pochi metri dalla battigia.
Nessuna delle richieste era stata però accolta, sollevando le critiche di molti anche in seno al consiglio comunale di Termini Imerese. Il mare antistante alla città, per altro in parte già gravato dal divieto di balneazione legati per esempio alla presenza del porto, è rimasto aperto ai bagnanti. Il Sindaco Burrafato è intervenuto ieri, tramite una nota pubblicata sul suo blog, per sostenere le ragioni dietro alla non emissione di un’ordinanza in tal senso, allegando i risultati emersi da un controllo delle acque effettuato dall’Asp di Palermo in data 14 luglio.
In tanti hanno sollevato dubbi sulla balneabilità del tratto di mare antistante la zona della Capitaneria di Porto. – ha detto Burrafato – dai risultati dei test effettuati si evince che il livello di carica batterica delle acque in quel tratto di mare, è abbondantemente sotto i limiti di riferimento. Questa Amministrazione ha a cuore la salute dei cittadini più di ogni altra cosa- ha concluso –  continueremo a monitorare costantemente le nostre acque affinché i Termitani possano godersi il mare in assoluta sicurezza.”
cefaluweb.com 

segnalazione web a cura di Giuseppe Serrone
 

 

Acqua: ancora qualche disagio a causa di un danno alla sorgente Brocato

Anche oggi si è registrato purtroppo un problema nell’erogazione dell’acqua. Molte famiglie si sono svegliate senz’acqua e per evitare ulteriori disagi i tecnici comunali e quelli di Aps s.p.a. in liquidazione si sono attivati immediatamente per individuare il problema.
Grazie al pronto intervento, è stato individuato il danno ed entro 48 ore l’acqua dovrebbe giungere nelle case di tutta la città.
Il guasto è stato localizzato nella sorgente Brocato in particolare nel quadro elettrico che, alimentando le pompe, consente il riempimento delle vasche. Qualcosa è successo durante la notte che non ha permesso il riempimento dei serbatoi. I tecnici sono già al lavoro per risolvere il problema e poter garantire nell’arco delle prossime 48 ore l’erogazione dell’acqua sia a Termini bassa che a Termini alta.
Aurora Rainieri
fonte: comuneterminiimerese.pa.it

Bisogna incidere con forza sul rilancio dell'area industriale di Termini Imerese

(Adnkronos) - Restano in attesa i lavoratori delle due restanti aziende, Lear e Clerprem, per le quali qualche problema tecnico -giuridico ha richiesto un approfondimento da parte della Regione. Martedì il nuovo tavolo per giungere anche a questo accordo

Via libera alla cassa integrazione in deroga per sei mesi, a partire da gennaio, per i circa 200 lavoratori di quattro delle sei aziende dell'indotto Fiat di Termini Imerese (Palermo): la Bienne Sud, Servizi e sistemi ambientali , Pellegrini e Manital. E' stato firmato, infatti, il verbale di accordo fra Regione , Confindustria, aziende e sindacati. Restano in attesa i lavoratori delle due restanti aziende, Lear e Clerprem, per le quali qualche problema tecnico -giuridico ha richiesto un approfondimento da parte della Regione. Martedì ci sarà il nuovo tavolo per giungere anche a questo accordo.
''E' un primo esito positivo - commentano Ludovico Guercio, segretario Fim Cisl Palermo Trapani, e Giovanni Scavuzzo, segretario provinciale Fim Cisl -. Siamo fiduciosi e presto concluderemo anche l'accordo per gli altri lavoratori dell'indotto, in modo tale da garantire per tutti la giusta tutela''.
Per Mimmo Milazzo, segretario Cisl Palermo Trapani, pur dicendosi "soddisfatto" per l'accordo siglato oggi, sottolinea che "non possiamo limitarci all'ordinaria amministrazione , bisogna dunque incidere con forza sul rilancio dell'area industriale di Termini Imerese". I sindacati, infatti, sono ancora in attesa della convocazione al ministero Sviluppo economico dell'incontro per la riscrittura dell'accordo di programma quadro, e per discutere dei piani industriali delle aziende interessate all'area.

Il Museo civico di Termini Imerese trasformato in magazzino per ospitare una mostra di presepi

A denunciarlo è SiciliAntica con una lettera inviata alla Soprintendenza ai Beni Culturali e Ambientali di Palermo, chiedendo un intervento per riportare la struttura culturale al dignitoso ruolo che dovrebbe avere. Nel Museo “Baldassare Romano” di Termini Imerese è stata inaugurata, alcuni giorni fa, una mostra di presepi moderni, opere di vari collezionisti privati, che si protrarrà per tutto il periodo natalizio. I presepi sono esposti nella vasta sala della pinacoteca, nascondendo senza troppa cura le pregevoli opere pittoriche del XVI e XVII secolo del Novelli, del Pettineo, del Solimena, del La Barbera.


LA STATUA LIGNEA DEL 500 - Per permettere l’esposizione, nella medievale cappella di San Michele con affreschi medievali, è stata addirittura spostata, come fosse una pianta, la cinquecentesca statua lignea dipinta di San Giovanni Battista, pregevole opera di Giacomo Di Leo, relegandola in un angolo, e occultando nei fatti l’eccezionale icona marmorea del Gagini raffigurante la Madonna con il bambino del XVI secolo.

VETRINA SVUOTATA - Nella stanza attigua alla pinacoteca è stata svuotata una vetrina che conteneva un trittico bizantino con Madonna e Santi per collocare dei bambinelli. “In questo contesto sarebbe quasi inutile sottolineare – scrive ancora SiciliAntica - che l’impianto elettrico per l’illuminazione dei presepi è improvvisato e non a norma, se non fosse per il grave rischio che ciò comporta per le opere d’arte presenti nel Museo. Gli organizzatori avevano pensato pure di spostare il grande cratere attico a figure rosse visibile nella vetrina centrale della sezione archeologica. Ma fortunatamente hanno desistito. Nonostante il percorso espositivo del Museo sia stato predisposto e autorizzato dalla Soprintendenza, gli organizzatori hanno spostato, nascosto, occultato opere d’arte senza nessuna cautela e senza nessun rispetto per lo spazio culturale e l’importante patrimonio storico in esso contenuto. Come se la struttura fosse un comune magazzino pieno di vecchie cianfrusaglie e non uno dei più pregevoli musei minori di tutta la Sicilia”.

“VERGOGNA” - “È l’ennesima vergogna - afferma Alfonso Lo Cascio, della Presidenza regionale di SiciliAntica – quello che era il luogo della me¬moria storica di una città e spazio identi¬tario di una comuni¬tà viene utilizzato come un inutile deposito. Una ulteriore offesa al nostro patrimonio culturale da parte di una amministrazione comunale che non solo non riesce a tutelarlo, ma addirittura permette che uno dei monumenti più prestigiosi che la collettività termitana possiede possa essere utilizzato per fini non confacenti con il suo prestigio”.
fonte: http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/palermo/notizie/cronaca/2013/9-dicembre-2013/museo-civico-san-giovanni-500finisce-deposito-far-spazio-presepe-2223769851314.shtml

A Termini Imerese il Sindaco Salvatore Burrafato dialoga con la città: una mail per la situzione delle strade in Via Coppola e Via Mosaico


Dott. Salvatore BurrafatoUn nuovo dialogo con la Città:
Nell'ottica di migliorare e rafforzare le relazioni Amministrazione-Città, è stata attivata una nuova casella e-mail dedicata esclusivamente alle segnalazioni da parte dei cittadini sui disservizi:
lodicoalsindaco@gmail.com

fonte: http://www.comuneterminiimerese.pa.it/Default.asp?MOVE=2&CurrentPage=1

La mail al Sindaco del 27 Dicembre 2013:
Buon Giorno,
sono Giuseppe Serrone. Durante i periodi di vacanza ritorno a Termini Imerese... La mia famiglia vive nel centro storico nella zona di Santa Lucia... Già due anni fa segnalammo con telefonate e mail e richieste a voce la pessima situazione del manto pedonale e stradale in Via Coppola e in Via Mosaico... Mio padre Pietro Serrone  (74 anni) ha provveduto personalmente a richiudere alcune buche pericolossisime per i pedoni e per le auto... Due anni fa la Sereteria Comunale ci assicurò che al più presto sarebbero partiti gli interventi di recupero... Da allora la situazione è ancora peggiorata...
 
Che cosa si aspetta ancora per provvedere al recupero?
 
Cordiali saluti
Giuseppe Serrone
 
cell. 3207505116

 

Termini Imerese, scoppia la polemica per la pubblicità sui monumenti

“E’ una vergogna che l’antica Porta della città di Termini Imerese venga utilizzata dall’Amministrazione comunale come supporto per cartelloni pubblicitari”.
Lo denuncia SiciliAntica, l’Associazione che si occupa di tutela e valorizzazione dei beni culturali e ambientali, che chiede l’immediata rimozione  dei cartelloni pubblicitari.
“Da qualche anno si è diffusa l’abitudine – scrive SiciliAntica -di pubblicizzare il programma estivo del Comune usando come sostegno i monumenti storici. E’ il caso dell’antica Porta della città, da dove si dipartiva la strada verso il capoluogo, e per questo chiamata Porta Palermo, sulla quale campeggiano due manifesti di “Termini estate” con i loro bravi sponsor: un bel biglietto da visita per i turisti che vogliono visitare i monumenti della città!”
Quella di Porta Palermo è l’unica rimasta delle dieci porte che si aprivano nel perimetro fortificato della città, lungo circa 3 chilometri a 800 metri, costruito nel Cinquecento durante il regno di Carlo V d’Asburgo, nel quadro del potenziamento delle fortificazioni delle città costiere siciliane.
“L’antica struttura è una delle poche porte civiche ancora integre di tutto il territorio – sottolinea l’associazione – ma unascarsa attenzione ai monumenti ha ridotto l’interessante architettura ad un insignificante spartitraffico. Invece di prevedere il restauro e la sua valorizzazione l’Amministrazione comunale non trova di meglio che destinarla a luogo di attacchinaggio per pubblicizzare le sue attività estive, deturpando ancora di più un monumento già in avanzato stato di degrado”.
 fonte: palermo.blogsicilia.it

Ex Fiat Termini Imerese, sospeso incontro decisivo a Roma per il malore di un operaio

È stato sospeso a seguito del malore accusato da un lavoratore Rsu Fiom di un'azienda dell'indotto presente alla riunione,il tavolo sullo stabilimento Fiat di Termini Imerese in corso a Roma. Durante il confronto al ministero dello Sviluppo ci sarebbero stati, infatti, momenti di tensione mentre il lavoratore discuteva della situazione dell'indotto. Il lavoratore sarebbe stato soccorso da un'ambulanza arrivata al ministero di Via Veneto.
LA VERTENZA - Quella di oggi doveva essere la giornata della verità, dopo mesi di lotte, illusioni e proteste. Giornata decisiva per i 2.200 operai della Fiat di Termini Imerese e dell’indotto: dall'incontro le ex tute blu aspettavano risposte concrete e immediate, specialmente sui 400 esodati. Del resto il tempo sta per scadere, a fine dicembre gli operai potrebbero non percepire più nemmeno la cassa integrazione se il ministro del Lavoro, Elsa Fornero, - come assicurato quasi un anno fa - non risolverà la questione degli esodati. Serve in pratica un decreto attuativo che dia il via libera ai lavoratori in uscita e consenta agli operai rimasti di poter ottenere almeno un altro anno di cassa integrazione: una magra consolazione forse, ma assolutamente necessaria, in attesa che arrivi un investitore che sia davvero in grado di avviare un serio processo di reindustrializzazione dell’area, dopo l’uscita di scena della Dr Motor. L’ottimismo è in picchiata, gli operai da tempo ormai sono alle prese con promesse fin qui non mantenute e piani “fantasma”: e in più, nell’incontro avvenuto due settimane fa a Palazzo Chigi tra l’ad Fiat, Sergio Marchionne, e il Governo, non si è fatto cenno alla problematica di Termini. “Ci auguriamo che tra le priorità dei ministri Fornero e Grilli ci sia ancora la salvaguardia del reddito delle decine di ex operai ed operaie dello stabilimento di Termini Imerese”, dice il sindaco della cittadina del Palermitano, Salvatore Burrafato.
ALLARME DEI SINDACATI -Stamane a Roma era giunta una delegazione di operai per protestare in concomitanza con il vertice al ministero. Critici i sindacati: «È allarmante il silenzio attorno a questa vertenza, un disinteresse del governo nazionale e delle istituzioni locali che ci preoccupa - sottolineano Armando Zanotti, segretario provinciale Cisl, e Giovanni Scavuzzo, segretario Fim Cisl Palermo -. Gli operai sono stanchi, non possono vivere più in questo stato d’incertezza». Rocco Palombella, segretario generale della Uilm, definisce «tuttora irrisolto» il problema dello stabilimento siciliano mentre il Governo «si interessa della questione produttiva di tutti gli altri stabilimenti». «È bene precisare - aggiunge Palombella - che rispettiamo questa prerogativa, ma sono i sindacati che hanno sottoscritto il contratto specifico con l’azienda automobilistica lo scorso dicembre a dover sollecitare il gruppo guidato da Marchionne su cosa fare». Ed uno dei primo effetti è che una delle fabbriche dell’indotto Fiat, la Lear ha avviato le pratiche per il licenziamento di circa 700 operai. 
corrieredelmezzogiorno

Due scosse di terremoto di magnitudo 3.4 e 2.8 sono state registrate alle ore 11:50:46 italiane e alle ore 12:00:05 italiane di ieri

Due scosse di terremoto di magnitudo 3.4 e 2.8 sono state registrate alle ore 11:50:46 italiane  e alle ore 12:00:05 italiane di oggi 27/Ott/2012 localizzate dalla Rete Sismica Nazionale dell'INGV nel distretto sismico Tirreno meridionale B, tra Ustica, Palermo e Termini Imerese, alla profondità 24.8 km.

La scossa di magnitudo 3.4 della scala Richter è stata avvertita dalla popolazione nelle zone più prossime all'epicentro. Non si registrano danni a persone o cose.

fonte > parcodeinebrodi