Ex Fiat Termini Imerese, sospeso incontro decisivo a Roma per il malore di un operaio

È stato sospeso a seguito del malore accusato da un lavoratore Rsu Fiom di un'azienda dell'indotto presente alla riunione,il tavolo sullo stabilimento Fiat di Termini Imerese in corso a Roma. Durante il confronto al ministero dello Sviluppo ci sarebbero stati, infatti, momenti di tensione mentre il lavoratore discuteva della situazione dell'indotto. Il lavoratore sarebbe stato soccorso da un'ambulanza arrivata al ministero di Via Veneto.
LA VERTENZA - Quella di oggi doveva essere la giornata della verità, dopo mesi di lotte, illusioni e proteste. Giornata decisiva per i 2.200 operai della Fiat di Termini Imerese e dell’indotto: dall'incontro le ex tute blu aspettavano risposte concrete e immediate, specialmente sui 400 esodati. Del resto il tempo sta per scadere, a fine dicembre gli operai potrebbero non percepire più nemmeno la cassa integrazione se il ministro del Lavoro, Elsa Fornero, - come assicurato quasi un anno fa - non risolverà la questione degli esodati. Serve in pratica un decreto attuativo che dia il via libera ai lavoratori in uscita e consenta agli operai rimasti di poter ottenere almeno un altro anno di cassa integrazione: una magra consolazione forse, ma assolutamente necessaria, in attesa che arrivi un investitore che sia davvero in grado di avviare un serio processo di reindustrializzazione dell’area, dopo l’uscita di scena della Dr Motor. L’ottimismo è in picchiata, gli operai da tempo ormai sono alle prese con promesse fin qui non mantenute e piani “fantasma”: e in più, nell’incontro avvenuto due settimane fa a Palazzo Chigi tra l’ad Fiat, Sergio Marchionne, e il Governo, non si è fatto cenno alla problematica di Termini. “Ci auguriamo che tra le priorità dei ministri Fornero e Grilli ci sia ancora la salvaguardia del reddito delle decine di ex operai ed operaie dello stabilimento di Termini Imerese”, dice il sindaco della cittadina del Palermitano, Salvatore Burrafato.
ALLARME DEI SINDACATI -Stamane a Roma era giunta una delegazione di operai per protestare in concomitanza con il vertice al ministero. Critici i sindacati: «È allarmante il silenzio attorno a questa vertenza, un disinteresse del governo nazionale e delle istituzioni locali che ci preoccupa - sottolineano Armando Zanotti, segretario provinciale Cisl, e Giovanni Scavuzzo, segretario Fim Cisl Palermo -. Gli operai sono stanchi, non possono vivere più in questo stato d’incertezza». Rocco Palombella, segretario generale della Uilm, definisce «tuttora irrisolto» il problema dello stabilimento siciliano mentre il Governo «si interessa della questione produttiva di tutti gli altri stabilimenti». «È bene precisare - aggiunge Palombella - che rispettiamo questa prerogativa, ma sono i sindacati che hanno sottoscritto il contratto specifico con l’azienda automobilistica lo scorso dicembre a dover sollecitare il gruppo guidato da Marchionne su cosa fare». Ed uno dei primo effetti è che una delle fabbriche dell’indotto Fiat, la Lear ha avviato le pratiche per il licenziamento di circa 700 operai. 
corrieredelmezzogiorno

Due scosse di terremoto di magnitudo 3.4 e 2.8 sono state registrate alle ore 11:50:46 italiane e alle ore 12:00:05 italiane di ieri

Due scosse di terremoto di magnitudo 3.4 e 2.8 sono state registrate alle ore 11:50:46 italiane  e alle ore 12:00:05 italiane di oggi 27/Ott/2012 localizzate dalla Rete Sismica Nazionale dell'INGV nel distretto sismico Tirreno meridionale B, tra Ustica, Palermo e Termini Imerese, alla profondità 24.8 km.

La scossa di magnitudo 3.4 della scala Richter è stata avvertita dalla popolazione nelle zone più prossime all'epicentro. Non si registrano danni a persone o cose.

fonte > parcodeinebrodi

A Termini Imerese rischia il crollo il bastione delle cinquecentesche mura civiche di Carlo V.

Sta per scomparire un altro pezzo del centro storico tra l’indifferenza di chi governa. A denunciarlo è l’associazione SiciliAntica. Il manufatto si trova nella parte bassa della città, in un lembo dell’antica cinta muraria ancora integra e che meriterebbe di essere ripulita e valorizzata adeguatamente.

INTERVENTO IMMEDIATO - “Chiediamo un immediato intervento – dichiara Alfonso Lo Cascio della presidenza regionale di SiciliAntica - affinché una parte della memoria storica della città non sparisca tra il disinteresse totale di chi l’amministra. La parola tutela è un termine completamente sconosciuto a questa Giunta comunale, che non ha saputo elaborare un programma di manutenzione del patrimonio storico e monumentale: l’aspetto grottesco è che continua a riaffermare il grande impegno dell’amministrazione per lo sviluppo turistico. Tra poco quello che potremo offrire a improbabili visitatori sono solo rovine e degrado. Invece di distribuire soldi a gruppi e associazioni amiche per iniziative banali e insignificanti, li utilizzino per evitare che il nostro patrimonio culturale, come l’antica cortina muraria, scompaia del tutto”.

LE ANTICHE MURA - Le mura furono costruite durante il regno di Carlo V d’Asburgo (1516-1556) quando venne deciso l’ampliamento del perimetro murario di Termini Imerese che si inserisce nel quadro del potenziamento delle fortificazioni delle città costiere siciliane. Le nuove mura, che cinsero il centro antico con una cortina muraria provvista di scarpa e rinforzata da bastioni angolari, fu edificata nel trentacinquennio 1556-1591. Il perimetro fortificato era lungo circa 3,8 km e vi si aprivano inizialmente nove porte: di Palermo, di Girgenti (o di Caccamo), Euracea (o della Barratina o di Bellomo oBeddomu, corrotto in Beddoma o Baddoma), di Messina (o di Pescara, dal viceré Avalos di Pescara), del Caricatore, della Sanità (o Portonello della Legname o di Artese), della Marina (o della Dogana), della Pescheria e di S. Caterina (o di S. Giovanni o della Fossola). A queste fu aggiunta, nel 1636, la porta Erculea (oFelice).

PERIMETRO FORTIFICATO - La costruzione del nuovo perimetro fortificato, sancì l’inizio della progressiva espansione dell’abitato sulle colline di S. Lucia e di S. Francesco di Paola, con la graduale saturazione degli spazi verdi. La costruzione delle nuove mura ebbe sul territorio un impatto geomorfologico particolarmente pesante, comportando una severa modificazione della fascia costiera. L’impatto maggiore fu prodotto dalla realizzazione ex novo, sotto la direzione d’Orazio del Nobile, nel 1587, del torrione nuovo (Torraczo o Torracchio) con la nascita di un promontorio artificiale. Molti corsi d’acqua furono attraversati e ne furono sbarrate le aree di testata; per la necessità di reperire i materiali di costruzione si incrementò l’attività estrattiva di materiali lapidei delle cave di Santa Lucia e di Patara (oggi contrada Santa Marina). Si ebbero lavori di rinterro e d’escavazione con conseguente variazione dell’assetto geomorfologico di gran parte della città. Nel contempo (1557-1580 c.), furono effettuati degli imponenti lavori che ampliarono l’area di pertinenza del Castello, dapprima limitata alla sola cima della rocca, con la costruzione di una nuova cinta bastionata e relativo fossato di difesa, che determinarono la demolizione di diversi quartieri.
 Fonte Italpress

Mafia: imputazione coatta Lombardo, verso rinvio udienza Gup

Si va verso un rinvio, per un difetto nelle notifiche alle parti, dell'udienza preliminare, davanti al Gup Marina Rizza, sull'imputazione coatta per concorso esterno in associazione mafiosa e voto di scambio al presidente della Regione Siciliana, Raffaele Lombardo, e a suo fratello Angelo, deputato nazionale del Mpa. Lo si apprende da piu' fonti interessate.

L'udienza, prevista per le 15, dovrebbe essere rinviata subito ad altra data.

(ANSA).