Termini Imerese. Operai dell’indotto Fiat senza cassa integrazione

“Gli operai della Bienne Sud, ditta dell'indotto Fiat di Termini Imerese dal primo dicembre non percepiscono la cassa integrazione”. Lo ha denunciato Michele Russo, sindacalista Rsu Fim e operaio della stessa ditta, convocato stamane dalla Commissione Attività produttive dell’Ars, insieme all'amministratore di Invitalia Domenico Arcuri, i sindacati e i sindaci del comprensorio, per discutere del subentro di Dr Motor nello stabilimento prima occupato dalla casa automobilistica torinese.

“Uno dei mie colleghi - ha continuato Russo - ha quattro figli e non riesce a farli mangiare. Mi ha detto che si vuole impiccare per la vergogna e quando lo farà scriverà una lettera con i nomi dei responsabili”.

Dopo Fiat, no delle banche a Dr Motor. Convocato un tavolo ministeriale sulle difficoltà incontrate nel passaggio tra le due case automobilistiche. Arcuri (Invitalia) in commissione Ars: ci sono problemi, ma li risolveremo

Fuori un sit-in delle tute blu, dentro la discussione sul futuro di Termini Imerese. Proprio ieri, nel corso di un’audizione alla terza commissione dell’Ars è stato sentito Domenico Arcuri, ad di Invitalia, per aggiornare lo stato dell’arte sulla situazione di Dr Motor e delle altre quattro imprese che dal 2012 avrebbero dovuto sostituire la Fiat. Complessivamente il giudizio pare positivo, ma appare strano che ancora a marzo la situazione non sia completamente definita, nonostante l’addio di Fiat sia noto da oltre un anno.

L’arrivo promette bene. Prima di entrare a Palazzo dei Normanni Domenico Arcuri annuncia buone nuove rispetto al complessivo assetto finanziario di Dr Motor. “Ci sembrano – ha aggiunto - novità positive”. In audizione è stato più preciso sulle cinque imprese. Lima ha presentato una proposta di proroga di 30 giorni perché ha chiesto di insediarsi nello stabilimento un tempo occupato da Magneti Marelli, area che toccherebbe però a Dr, secondo contratto. Quest’ultima “sta studiando il piano costi-benefici per questa cessione”, ha spiegato Arcuri che è sembrato possibilista sulle modalità di risoluzione. Per Biogen, invece, si terrà un incontro il 26 marzo, in cui sarà coinvolta anche l’Asi, per trovare un sito adatto all’insediamento. Newcoop, infine, non ha chiesto alcuna agevolazione ma solo un sito dove stabilire gli impianti. Il problema risiede nel coordinamento di questi interventi. “Il tentativo di riconversione dello stabilimento di Termini Imerese è unico nel suo genere”, ha proseguito Arcuri, “sia per come è stata comunicata la dismissione ma anche per l’intervento corale degli enti locali coinvolti”.

Anche quando la discussione si concentra su Dr il tema non sembra virare di ottimismo. “Dr ci ha presentato alcune integrazioni – ha sottolineato l’ad dell’advisor del ministero dello Sviluppo economico -  che avevamo chiesto. I tempi della legge ci impongono di attendere ancora qualche settimana”. Altre notizie hanno confortato sindacati e amministrazioni comunali presenti all’audizione. “Invitalia e ministero hanno già sciolto molti nodi e siamo sicuri di risolvere anche le ultime questioni relative a Termini”. Altre novità positive riguardano “la questione dell’aspetto finanziario di Dr”, mentre le attività collaterali “procedono molto più speditamente” con  “i cinque progetti tutti confermati”. Tuttavia non sembrano molto convinti sindacati e amministrazioni che avevo esordito all’incontro chiedendo a gran voce un altro incontro romano.

“Bisogna convocare al più presto un tavolo al ministero del lavoro per discutere della situazione di Dr”. Lo ha chiesto Roberto Mastrosimone, segretario della Fiom di Palermo. “Se anche a fronte delle garanzie della Regione le banche non sono disposte a finanziare il piano di Dr, è evidente che il problema c’è”. Gli ha fatto eco Salvatore Burrafato, sindaco di Termini. Intanto arriva anche l’urlo di disperazione degli operai. Michele Russo, operaio della Bienne sud, azienda dell’indotto della ex Fiat di Termini Imerese, ha rivolto un appello alla responsabilità. “Io con i miei colleghi – ha detto - non percepiamo la cig da tre mesi e siamo disperati”.

Per ottemperare a queste richieste è stato convocato, lo ha reso noto Arcuri, un tavolo ministeriale per discutere delle difficoltà incontrate nel passaggio del testimone tra Fiat e Dr Motor a Termini Imerese.


di Rosario Battiato / qds.it

I sindacati chiedono che a tutti gli operai di Termini, indotto compreso, siano garantiti percorsi di reinserimento lavorativo o di accompagnamento alla pensione.

(AGI) - Palermo, 18 Novembre 2011. - Hanno trascorso la notte all'addiaccio gli otto operai interinali di una delle aziende dell'indotto Fiat, la "Bienne Sud", che si sono incatenati ieri davanti al municipio di Termini Imerese. I loro contratti sono in scadenza il 31 dicembre e al momento non vi e' alcuna prospettiva di rinnovo ne' di ammortizzatori sociali. I lavoratori chiedono che siano estese anche a loro le tutele previste per i metalmeccanici Fiat. Tutele, pero', non ancora definite. L'incontro di ieri al Mise non ha portato a un'intesa, anche se Fiat si e' detta disponibile alla mobilita'. I sindacati chiedono che a tutti gli operai di Termini, indotto compreso, siano garantiti percorsi di reinserimento lavorativo o di accompagnamento alla pensione.
ASSEMBLEA A TERMINI, NODO DA SCIOGLIERE E' MOBILITA'
Assemblea dei metalmeccanici questa mattina nello stabilimento Fiat di Termini Imerese, dove i sindacati hanno convocato i lavoratori per illustrare l'esito dell'incontro di ieri al Mise, conclusosi senza un accordo definitivo sul futuro del polo industriale. Il nodo ancora da sciogliere e che viene sottoposto all'esame degli operai, ha riferito Vincenzo Comella, segretario provinciale della Uilm, e' quello della mobilita'.
Ieri il Lingotto ha dato la sua disponibilita', ma ha posto la condizione di rivedere le tabelle di riferimento: "Sono state sempre usate le stesse ogni volta che si e' fatto ricorso alla mobilita' in tutte le fabbriche di Fiat - ha detto Comella - ma ora l'azienda chiede di rivederle. Evidentemente pensano di far leva sul basso potere contrattuale dei lavoratori nel momento in cui la produzione a
cessera' tra sole quattro giornate lavorative". Comella ha auspicato che "il nuovo ministro dello Sviluppo economico, Passera, prenda in mano la situazione e lunedi' si possa giungere alla firma di un'intesa che garantisca tutti i lavoratori". (AGI) .

Per Termini Imerese inizia l'ultima settimana

Per Termini Imerese inizia l’ultima settimana. L’azienda ha infatti comunica la chiusura definitiva della fabbrica per il 24 novembre. Non dimentichiamo che ci lavorano 2.200 operai che andranno in Cig fino al 31 dicembre. L’ultima Lancia Ypsilon uscirà dalle linee di Termini Imerese il 23 novembre. Poi gli operai dello stabilimento siciliano saranno messi in cassa integrazione fino al 31 dicembre, quando è previsto l’addio definitivo del Lingotto della fabbrica. Una chiusura anticipata rispetto alle previsioni, che arriva in un momento cruciale delle trattative per il futuro di Termini Imerese. Pronto a rilevare la fabbrica, la Dr Motor di Massimo Di Risio. Fim e Uilm hanno dato l’ok all’accordo, la Fiom ancora no. Martedì 15 novembre sono rientrati in fabbrica gli operai della Fiat e dell’indotto che sono già in cassa integrazione. La produzione infatti sta andando avanti ancora per pochi giorni, poi lo stop.
Cresce sempre di piu’ quindi l’attesa per una vera e propria intesa. Il piano industriale già presentato dalla Dr Motors prevede di assumere 1.311 dipendenti in un quadriennio sui complessivi 1.600 attualmente impiegati. La riduzione di organico sarebbe messa in atto con prepensionamenti: e proprio gl incentivi per i lavoratori prossimi alla pensione rappresentano ancora, per la Fiom, un nodo da sciogliere. Di Risio, che si dice “molto soddisfatto” degli accordi già raggiunti con gli altri sindacati si è detto “fiducioso” sulla conclusione della trattativa. L’intesa pero’ dovrà essere condivisa da tutti i soggetti coinvolti nella vicenda di Termini Imerese, dal Lingotto fino alla Regione siciliana.


fonte: finanzaok